Ecco la prima cosa da fare se arriva la cartella per il bollo auto. Perché quando sulla tassa di possesso il postino bussa alla nostra porta, con la notifica della raccomandata, occorre fare davvero molta attenzione.

In particolare, la prima cosa da fare se arriva la cartella per il bollo auto è quella di capire se davvero la pretesa erariale è legittima. Altrimenti occorre attivarsi per far valere i propri diritti. Visto che in tal caso, entro i termini previsti, non occorre far altro che impugnare la cartella esattoriale.

Andando così a presentare il ricorso.

Ecco la prima cosa da fare se arriva la cartella per il bollo auto

Quindi, la prima cosa da fare se arriva la cartella per il bollo auto è quella di verificare se la tassa di possesso è stata effettivamente pagata. In caso affermativo, ci sono 60 giorni di tempo per opporsi alla cartella esattoriale. Con i 60 giorni che, in particolare, decorrono dalla notifica. Ovverosia, dalla ricezione della raccomandata postale. Oppure, in caso di giacenza alla Posta, i 60 giorni decorrono a partire dal giorno del ritiro.

Invece, per quel che riguarda la prima cosa da fare se arriva la cartella per il bollo auto, se la tassa non è stata pagata è sempre preferibile versare. Anzi, è la soluzione consigliata. Al fine di evitare fermi amministrativi, pignoramenti e ipoteche. Così come è riportato in questo articolo.

Attenzione a quando la tassa di possesso è prescritta, e quindi in realtà nulla è dovuto

Oltre alla prima cosa da fare se arriva la cartella per il bollo auto, è necessario un ulteriore controllo., Proprio sull’eventuale tassa di possesso non pagata. Ovverosia, verificare la legittimità della cartella esattoriale rispetto ai termini di prescrizione. Nel ricordare al riguardo che il bollo auto si prescrive in tre anni.