Marzo segna il periodo cruciale per la consegna del Modello CU/2024 (l’ex CUD) da parte dei datori di lavoro ai propri dipendenti e collaboratori.

Questo documento, fondamentale per la dichiarazione dei redditi dei lavoratori stessi, certifica i compensi erogati e le ritenute effettuate nell’anno fiscale precedente, rendendosi così indispensabile sia per i contribuenti che per l’elaborazione della dichiarazione precompilata da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per i datori di lavoro, quindi, c’è obbligo di invio all’Agenzia Entrate e di consegna al lavoratore/collaboratore.

E con riferimento proprio all’obbligo di consegna, le modalità si adattano ai tempi moderni e la digitalizzazione ne ha influenzato il processo.

Le scadenze

Il calendario per l’invio delle CU/2024 all’Agenzia delle Entrate prevede scadenze specifiche che differenziano i documenti necessari per la dichiarazione precompilata da quelli non indispensabili a tale scopo.

Le prime devono essere inviate entro il 16 marzo 2024, termine che può estendersi al 18 marzo visto che il 16 cade di sabato, mentre le seconde seguono la stessa scadenza del Modello 770/2024, ossia il 31 ottobre.

La mancata osservanza di detta scadenze porta all’applicazione di sanzioni che variano in base alla natura dell’omissione, sottolineando l’importanza di un’attenta pianificazione e gestione dei tempi da parte dei sostituti d’imposta.

Trovi qui il focus sanzioni Modello CU/2024.

A prescindere da sé trattasi di CU/2024 indispensabili per la dichiarazione redditi precompilata o meno, la consegna al lavoratore deve, comunque, essere fatta entro il 18 marzo 2024.

La digitalizzazione nella consegna della CU/2024

La consegna della CU/2024 entro i termini stabiliti è un obbligo che ricade sui datori di lavoro, con la possibilità di effettuare tale consegna anche attraverso vari canali, compresa la via digitale. La possibilità di scaricare la Certificazione Unica attraverso portali web dedicati offerta da alcune enti pubblici, come l’INPS e altre pubbliche amministrazioni, rappresenta un ulteriore passo verso l’accessibilità e la semplificazione dei processi.

Nell’era della digitalizzazione, emerge come una pratica sempre più diffusa e apprezzata sia dai datori di lavoro (in particolare del settore privato) che dai lavoratori anche la consegna della CU tramite email. Ciò per la sua praticità e immediatezza. Tuttavia, affinché questa modalità sia efficace e conforme, è essenziale che il datore di lavoro si assicuri che il lavoratore disponga di un indirizzo email valido e accessibile per ricevere il documento. La cosa è stata più volte ribadita anche dall’Agenzia Entrate, come ad esempio, nella Circolare n. 145 del lontano 2006 ma ancora tutt’oggi valida.

Questo passaggio è fondamentale non solo per garantire la corretta ricezione ma anche per assicurare che il lavoratore stesso possa accedere tempestivamente alle informazioni necessarie per la propria dichiarazione dei redditi. La tracciabilità della consegna, inoltre, diventa un elemento chiave per dimostrare il rispetto dei termini di consegna imposti dalla legge. A questo motivo, il consiglio per i datori di lavoro, laddove possibile, è inviare la CU/2024 al lavoratore sulla PEC di quest’ultimo se ne ha una. La PEC equivale a tutti gli effetti di legge ad una raccomandata. Quindi, certifica che la CU è stata inviata al lavoratore, consegnata e ricevuta da quest’ultimo in quella specifica data.

Riassumendo

  • entro il 18 marzo 2024, i datori di lavoro devono consegnare il Modello CU/2024 ai propri dipendenti/collaboratori
  • alcune amministrazioni pubbliche permettono di scaricarla direttamente online dai loro siti, previa autenticazione
  • i datori di lavoro del settore privato, nella maggior parte dei casi, la consegnano via e-mail, il consiglio è quello di consegnarla in tal caso tramite PEC che certifichi l’avvenuta ricezione da parte del lavoratore.