Alla dogana svizzera adesso oltre a turisti ed automobilisti che espatriano per risparmiare sul costo del pieno vi sono anche i cittadini che preferiscono aprire nuove attività in Svizzera piuttosto che in Italia. Basti pensare che una recente statistica sulla libertà economica mondiale ha classificato l’Italia al 92° posto, mentre la Svizzera era al 5° posto. Insomma un confronto senza sorprese quello tra Italia e Svizzera. 

 

LICENZIAMENTI SVIZZERA: PREVISTA LA PERDITA DEL POSTO DI LAVORO PER MOTIVI ECONOMICI

Partiamo dalla disciplina del lavoro, che in tempi in cui si parla di riforma dell’articolo 18 è sempre attuale.

In Italia, sebbene le nuove norme introducano forme di rapporti contrattuali flessibili,  l’art 18 indica solo il licenziamento per giusta causa e non per motivi economici.  In Svizzera la normativa consente invece il licenziamento per motivi economici  per qualunque tipo di azienda, l’unico obbligo per l’imprenditore è in questo caso assicurare un periodo di disdetta che va dalle una settimana a tre mesi in modo da garantire una fuoriuscita più leggera al lavoratore.

 

PAGAMENTI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: IN SVIZZERA MAI OLTRE I 30 GIORNI

Inoltre dalle statistiche europee uno dei problemi che più assillano gli imprenditori che lavorano nello Stato sono i ritardi con cui le amministrazioni pubbliche pagano i loro fornitori (viene calcolato che la media europea di pagamento è circa 180 giorni quasi il triplo di quella europea pari a 65 giorni). In Svizzera  lo Stato centrale o l’ente che amministra il cantone provvede al pagamento  in genere in un massimo di trenta giorni.

 

PRESSIONE FISCALE IN SVIZZERA: TUTTO UN ALTRO MONDO

Le tasse sulle imprese svizzere variano invece da un minimo del 25 ad un massimo del 35 per cento, a seconda del cantone ove ha sede l’impresa.  In Italia invece solo le tasse principali ( Ires  ed Irap) portano la tassazione al 31,4 %. Tuttavia la pressione fiscale è molto maggiore in quanto occorre considerare i molteplici tributi dovuti (per contributi previdenziali, assicurativi, altre tasse a livello locale, ecc.)

 

STIPENDI IN SVIZZERA: UN ESEMPIO MOLTO SIGNIFICATIVO

Inoltre ad allettare i potenziali imprenditori lo stato elvetico risulta particolarmente appetibile anche per i lavoratori.

Basti confrontare lo stipendio medio di un operaio magazziniere italiano ( 1.100 euro mensili netti per 13 mensilità) con quello di un pari livello elvetico (2.200 euro mensili netti per tredici mensilità).

 

BANCHE SVIZZERE E INFRASTRUTTURE NETTAMENTE MIGLIORI DI QUELLE ITALIANE

Ma non sono solo le condizioni economiche a rendere la Svizzera il paradiso degli imprenditori. Innanzitutto un diverso tipo di sistema bancario permette ai correntisti di dormire sonni molto tranquilli ( si spiega così come mai migliaia di nostri concittadini hanno depositato oltre 160 miliardi di euro nelle banche di questa nazione), ma anche le infrastrutture, come strade e ferrovie, sono di livello complessivamente superiore rispetto al nostro paese.

 

LA TESTIMONIANZA DIRETTA DI CRIS ZUZZURUZZU

Una nostra lettrice, residente in Svizzera, ci scrive: “Attenzione però che quando si parla di “stipendi medi svizzeri” non s’intende che ovunque son uguali; a pari lavoro e con lo stesso titolo di studio c’è una grande differenza di paga al Sud della Svizzera (Canton Ticino) che al centro o al Nord…; per fare un paragone tra Lugano e Zurigo possono esserci fr. 1000.- di differenza (827 euro).
Dunque, certamente qui si guadagna di più ma, per quanto riguarda i licenziamenti, avvengono sempre più spesso e per motivi non gravi come determinati siti o statistiche (che non sempre dicono molto) vorrebbero far capire! Poi c’è ancora disuguaglianza tra uomini e donne a pari formazione e per la stessa professione.
Inoltre, anche per fare un semplice operaio magazziniere qui chiedono qualifiche su qualifiche; quasi uno deve essere contabile per poterlo fare, sapere le lingue, il tedesco in primis e, l’età, se sei sopra i 35 anni sei già vecchio..credimi, il mercato del lavoro anche qui chiude la porta a tante persone come me; la maggior parte deve far capo all’Assistenza sociale se non ha risparmi da parte o aiuti da parte di famigliari/parenti per sbarcare il lunario.

Non è tutto oro come sembra almeno per un lavoratore dipendente!“.

Ringraziamo Cris per questa ulteriore informazione che arricchisce il nostro articolo.