Una battaglia quella del governo annunciata da più parti. In ultimo le dichiarazioni della sottosegretaria all’Economia ed ex vice ministra del Lavoro nel passato Governo Letta, Cecilia Guerra.

Per la Guerra, in controtendenza con la Flat Tax dell’Ex ministro Matteo Salvini, che sarebbe stata a tutto vantaggio dei redditi più alti, il Governo si concentrerà su una riduzione della pressione fiscale, soprattutto a favore della classe media, dipendenti e pensionati, attraverso un non ancora definito sistema di sgravi fiscali.

Si attende, solamente, un confronto tra le parti sociali, oltre che capire come impostare la nuova norma.

Direttamente in busta paga aumentando l’attuale bonus Renzi? Oppure attraverso una detrazione Irpef?

Il governo è al lavoro per trovare la soluzione migliore, almeno questo è stato recentemente dichiarato dalla sottosegretaria.

 

Il bonus Renzi non verrà toccato

Secondo quanto dichiarato dalla Guerra, ci sarebbero moltissime ipotesi sul tavolo.

Il governo avrebbe già stanziato 3 miliardi di euro in manovra. Lo sgravio fiscale sarà a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, da discutere sarebbe soltanto la formula dello sgravio fiscale ma, in ogni caso, dovrebbe trattarsi di un bonus in busta paga o, tutt’al più, di una detrazione Irpef.

Per la guerra: “Inserire una terza modalità sarebbe folle. Lo scopo è semplificare il sistema”.

Di sicuro, il Bonus Renzi da 80 euro non verrà toccato, dunque, nelle peggiori delle ipotesi, l’agevolazione non potrà che essere migliorata, soprattutto per tutti i dipendenti che percepiscono un reddito compreso all’interno di una certa fascia, si legga a tal proposito: “Bonus Renzi 2020: 130 euro e non più 80 euro, direttamente in busta paga?”.

Inoltre, secondo le ultime indiscrezioni da fonti vicine al governo, la platea dei possibili beneficiare potrebbe essere ritoccata in positivo. In questo modo, molti più contribuenti avrebbero diritto al Bonus Renzi o ad altra agevolazione fiscale.

 

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