Il 2024 potrebbe essere l’anno ideale per andare in pensione per chi è nato nel 1960, grazie alle varie opzioni disponibili nel sistema previdenziale per chi raggiunge i 64 anni di età. Esistono diverse misure che facilitano il pensionamento anticipato.

Tuttavia, l’età da sola non è sufficiente. È necessario soddisfare ulteriori requisiti, che variano a seconda della misura scelta.

“Salve, volevo capire quando potrà andare in pensione. Vi do alcuni miei dati. Ho 64 anni di età compiuti a gennaio. Sono un lavoratore dipendente del settore privato con 22 anni di contributi già maturati.

Ho iniziato a lavorare il 31 dicembre 1998 e prima non ho versamenti. Il mio stipendio si aggira da sempre sui 1.500/1.600 euro al mese. Posso andare in pensione oggi o dovrò attendere?”

“Buongiorno, volevo capire se era possibile sfruttare l’Ape sociale nel 2024. Io ho appena compiuto 64 anni di età e compiuto 30 anni di contributi a novembre. Sono un operaio edile oggi in Naspi. Ma a settembre termino la disoccupazione e volevo capire se dovevo già mettermi in moto per un altro lavoro o se potevo finalmente mettermi a riposo. Grazie.”

La pensione a 64 anni di età nel 2024, ecco le due misure per cui bastano 20 anni di versamenti

Anche nel 2024, raggiungere i 64 anni di età sarà sufficiente per chi ha accumulato almeno 20 anni di contributi e ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. I soggetti nati nel 1960, che hanno quindi maturato sia la carriera che l’anzianità di iscrizione, avranno l’opportunità di accedere alla pensione anticipata contributiva.

Questa misura consente il pensionamento a partire dai 64 anni con un minimo di 20 anni di contributi, a condizione che l’importo della pensione non sia inferiore a tre volte l’Assegno sociale INPS, che nel 2024 ammonta a 534,41 euro. Ciò significa che la pensione anticipata contributiva è accessibile solo se l’assegno mensile lordo al momento dell’erogazione è almeno di 1.603,23 euro.

Questo requisito si aggiunge a quelli relativi all’età e ai contributi versati. Per le lavoratrici, la condizione è meno stringente, consentendo l’accesso alla pensione anche con un assegno calcolato fino a 2,8 o 2,6 volte l’Assegno sociale.

Per le donne sconti sulla pensione anticipata contributiva

Le lavoratrici possono beneficiare di un’agevolazione basata sul numero di figli avuti. Per chi ha un solo figlio, è possibile accedere alla pensione con un importo pari a 2,8 volte l’Assegno sociale, ovvero 1.496,35 euro. Le donne che hanno due o più figli possono ottenere la pensione anche se l’importo è pari a 2,6 volte l’Assegno sociale, cioè 1.389,47 euro. A 64 anni, quindi, si apre la possibilità di ricevere la pensione anticipata contributiva.

Un’ulteriore opzione per questa fascia d’età è la pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile. Con un grado di invalidità specifica pari o superiore all’80% e almeno 20 anni di contributi, si può accedere a questa prestazione. Anche per coloro che, avendo iniziato a versare contributi prima del 1996, sarebbero esclusi dalla pensione anticipata contributiva.

Questa misura è accessibile a 64 anni, poiché consente di anticipare l’uscita dal lavoro a 56 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini.

A 64 anni di età la quiescenza diventa facile con molti anni di contributi

La quota 103 offre la possibilità di ritirarsi dal lavoro a 62 anni con 41 anni di contributi. Così, chi è nato nel 1960 e compie 64 anni nel 2024, avendo completato i 41 anni di versamenti, può accedere a questa forma di pensione. Questa misura è applicabile a tutti i lavoratori, sebbene preveda un calcolo dell’assegno interamente contributivo, che potrebbe risultare in un importo minore.

L’Ape sociale rappresenta un’alternativa meno penalizzante, richiedendo meno anni di contributi, ma è rivolta a una categoria specifica di lavoratori: invalidi, disoccupati o caregiver.

Anche i lavoratori addetti a mansioni gravose possono qualificarsi per l’Ape sociale, a patto di aver accumulato 36 anni di contributi e di aver completato, per l’accesso, almeno 7 degli ultimi 10 anni, o 6 degli ultimi 7 anni, in attività considerate logoranti.

Per i disoccupati, è necessario aver esaurito il periodo di Naspi per poter beneficiare dell’Ape sociale.

Pensione a 64 anni di età, ecco le altre alternative nel 2024

Esistono anche misure che non impongono limiti di età, ma solo requisiti contributivi, accessibili a chi ha raggiunto i 64 anni. Ad esempio, la pensione anticipata contributiva richiede 42,10 anni di contributi per gli uomini e 41,10 anni per le donne. Allo stesso modo, la quota 41 per i lavoratori precoci necessita di 41 anni di versamenti senza vincoli di età, a condizione di appartenere a una delle quattro categorie previste per l’Ape sociale e di avere almeno un anno di contributi versati, anche in maniera discontinua, prima dei 19 anni.

Inoltre, le donne che hanno completato 35 anni di contributi entro l’anno precedente possono optare per l’opzione donna, disponibile anche a 64 anni. Per chi invece è impiegato in lavori usuranti, esiste un’apposita via di uscita che consente il pensionamento completando la quota 97,6, con un’età minima di 61,7 anni e almeno 35 anni di contributi.