Da diverse settimane Governo e sindacati hanno avviato il tavolo di discussione sulla c.d riforma delle pensioni. L’obiettivo di base deve essere quello della modifica della legge Fornero.  Tuttavia, l’autonomia di intervento del Governo nonchè le proposte dei sindacati devono tenere bene a mente che la riforma non può prescindere dalla sostenibilità del sistema pensionistico.

Proprio per questo Draghi ha già delegittimato molto proposte.

L’attuale situazione. Dalla Legge Fornero a quota 102

Legge Fornero, quota 102, Ape sociale, Opzione donna, i contribuenti che vogliono capire come e quando poter andare in pensione si trovano di fronte a un quadro normativo piuttosto confusionario.

Le regole base di riferimento sono quelle della legge Fornero.

In applicazione della quale, il diritto alla pensione di vecchiaia scatta al compimento di 67 anni con almeno 20 anni di contributi versati.

Tali requisiti possono essere superati con la c.d quota 102. Con quota 102, si può  andare in pensione con un requisito anagrafico pari a 64 anni e un’anzianità contributiva minima di 38 anni.

La Legge di bilancio 2022 ha prorogato anche la c.d Ape sociale per tutto il 2022.

Nello specifico: il requisito anagrafico rimane quello dei 63 anni; per gli operai edili, per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, il requisito dell’anzianità contributiva è di 32 anni (anziché 36 anni).

La proroga ha riguardato anche Opzione donna.

Potranno beneficiare di opzione donna, le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore:

  • a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e
  • a 59 anni per le lavoratrici autonome.

La riforma delle pensioni

Da diverse settimane Governo e sindacati hanno avviato il tavolo di discussione sulla c.d riforma delle pensioni. L’obiettivo di base deve essere quello della modifica della legge Fornero.

  Tuttavia, l’autonomia di intervento del Governo nonchè le proposte dei sindacati devono tenere bene a mente che la riforma non può prescindere dalla sostenibilità del sistema pensionistico.

Dunque, si alla riforma delle pensioni ma solo nel rispetto della sostenibilità.