Andare in pensione indipendentemente dall’età è possibile. Come canta Gianluca Grignani: “Tu cammina nel sole, finché ti scalderà, finché ti va, finché avrai la sensazione di esser libero, perché non c’è un’età. Forever young e se non ce la fai più, guarda in su”.

Parole che molte persone potrebbero dedicare al mondo del lavoro e alla pensione. L’attività lavorativa, infatti, è davvero molto importante per ognuno di noi. Ci consente di ottenere il denaro grazie al quale poter acquistare tutto ciò di cui necessitiamo.

Non si può tuttavia negare come spesso si riveli essere anche motivo di stanchezza, oltre che di stress. Una situazione che porta tantissime persone a desiderare di accedere il prima possibile al trattamento pensionistico. A tal fine è necessario essere in possesso di determinati requisiti contributivi e anagrafici. Proprio quest’ultimi, però, potrebbero essere in determinati casi non richiesti.

Chi può andare in pensione indipendentemente dall’età

In base alla normativa vigente diversi lavoratori possono andare in pensione a prescindere dall’età. Rientrano in tale categoria i cosiddetti lavoratori precoci. Quest’ultimi possono andare in pensione indipendentemente dall’età, a patto di aver maturato 41 anni di contributi, di cui almeno uno deve essere stato versato prima del compimento dei 19 anni di età. Ma non solo, il soggetto interessato deve rientrare in una delle seguenti categorie:

  • disoccupato in seguito a licenziamento, dimissioni per giusta causa oppure risoluzione consensuale;
  • riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%;
  • persona che assiste e convive da almeno sei mesi con il coniuge oppure un parente non autosufficiente;
  • coloro che svolgono lavori usuranti o gravosi.

Come spiegato sul sito dell’Inps, hanno diritto a tale misura le seguenti categorie di lavoratori dipendenti che:

“hanno svolto l’attività lavorativa cd. gravosa per almeno sette anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, ovvero, per almeno sei anni negli ultimi sette anni di attività lavorativa:

  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;

  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;

  • conciatori di pelli e di pellicce;

  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;

  • conduttori di mezzi pesanti e camion;

  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;

  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;

  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;

  • facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;

  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;

  • operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;

  • operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;

  • pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;

  • lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del d.lgs.67/2011;

  • marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne”.

Come presentare domanda per la pensione per i lavoratori precoci

Sempre come spiegato sul sito dell’istituto di previdenza, i soggetti interessati e aventi diritto possono presentare richiesta attraverso l’apposito servizio disponibile sul sito dell’Inps oppure tramite Contact Center.

In alternativa è possibile rivolgersi a un patronato. La domanda per il riconoscimento dei requisiti dei precoci deve essere presentata entro il 1° marzo. Eventuali domande presentate oltre questa data, ma entro il 30 novembre, potranno essere considerate nel caso in cui ci siano delle risorse finanziarie residue.