Attenzione per andare in pensione con Ape Sociale e Opzione Donna. Perché il 2022 potrebbe essere l’ultimo anno di esercizio dell’opzione di ritiro anticipato dal lavoro per entrambe le misure. E questo se la riforma strutturale delle pensioni, proprio dal 2023, dovesse andare in porto.

In pensione con Ape Sociale e Opzione Donna nel 2022, ma anche con la Quota 102 con i requisiti da maturare e da cristallizzare nel corso del corrente anno. Sono queste, infatti, le tre principali misure di pensionamento anticipato in vigore.

Rispetto invece all’attesa dei 67 anni di età per la pensione di vecchiaia. Con almeno 20 anni di contributi previdenziali obbligatori versati così come è riportato in questo articolo.

In pensione con Ape Sociale e Opzione Donna, ecco perché e quando puntare al ritiro anticipato dal lavoro

Detto questo, ecco perché e quando puntare al ritiro anticipato dal lavoro. Proprio per andare in pensione con Ape Sociale oppure con Opzione Donna. Nel ricordare che per la prima misura servono 63 anni di età. Mentre per Opzione Donna servono 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti, e 59 candeline da spegnere, invece, per le lavoratrici autonome.

Per quel che riguarda invece i requisiti contributivi, per andare in pensione con Ape Sociale servono da 30 a 36 anni di contributi in base alla categoria di lavoratori nella quale si rientra. Mentre per Opzione Donna 2022, con i requisiti anagrafici e contributivi da maturare entro il 31 dicembre del 2021, gli anni di contribuzione necessari sono 35.

Ecco perché e quando puntare al ritiro anticipato dal lavoro

Andare in pensione con Ape Sociale e Opzione Donna, rispettando i requisiti sopra indicati, significa ritirarsi dal lavoro in anticipo. E soprattutto schivare le incertezze legate al 2023. Visto che ad oggi non è certo che queste due misure saranno prorogate. Così come ad oggi pure la Quota 102 è valida solo per quest’anno come evoluzione della Quota 100 il cui triennio sperimentale è scaduto il 31 dicembre scorso.