In Italia, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia ordinaria è fissata a 67 anni. D’altra parte, le pensioni anticipate, indipendentemente dall’età, richiedono carriere contributive di oltre 42 anni. Di conseguenza, l’accesso alle pensioni anticipate avviene generalmente ben oltre i 60 anni, ad eccezione di rari casi. Pertanto, ritirarsi a 50 anni o prima è praticamente impossibile in Italia.

L’adozione di un sistema di welfare estero

A meno che non si adotti una forma di welfare molto particolare utilizzata all’estero, che sembrerebbe permettere la pensione anche a 50 anni.

Studi finanziari e previdenziali, insieme ai pareri di esperti e tecnici, discutono ampiamente di un metodo utilizzato nei Paesi scandinavi che consentirebbe un pensionamento molto precoce.

In pensione già a 50 anni, ecco un metodo (il fire) che lo permette

Andare in pensione tra i 40 e i 50 anni rimane un sogno, soprattutto non per chi oggi ha già 60 anni e sta esplorando le proprie possibilità pensionistiche. Questo sogno riguarda i giovani lavoratori che sentono spesso dire che le pensioni per loro saranno sempre più lontane e che potrebbero non esistere più in futuro.

I giovani sono i più penalizzati dai tristi e cupi scenari del sistema pensionistico che sono evidenziati quotidianamente. Persino la Professoressa Elsa Fornero, intervistata sulla sua riforma del 2012, ha sostenuto che era una misura necessaria per prevenire il collasso del sistema pensionistico che avrebbe penalizzato i giovani di oggi.

I problemi del sistema pensionistico italiano

In Italia, le pensioni sono finanziate dai giovani che lavorano oggi, ma il numero dei lavoratori è in diminuzione mentre quello dei pensionati aumenta. Concedere pensioni troppo precocemente ha l’effetto di ridurre il numero di chi versa i contributi all’INPS e di aumentare chi riceve la pensione.

La riforma delle pensioni fatica a prendere forma per questi motivi, e i requisiti pensionistici si allontanano sempre di più a causa della necessità di limitare la spesa pubblica, anche a costo di ridurre gli importi delle pensioni erogate, come è stato fatto con l’introduzione del metodo contributivo o con i tagli alla perequazione nel 2024.

I giovani di oggi, le pensioni future e il risparmio

I giovani di oggi rischiano di andare in pensione ancora più tardi rispetto a oggi e probabilmente riceveranno assegni sempre più bassi rispetto a quelli percepiti dai pensionati attuali. Ciò aumenta l’interesse verso metodi alternativi che permettono un pensionamento anticipato, anche a 50 anni.

Come funziona il metodo Fire

Il metodo Fire dei paesi scandinavi si basa sull’idea di mettere da parte il più possibile per poter smettere di lavorare presto. Questo approccio non è nuovo o rivoluzionario; rispecchia il nostro vecchio detto: “Conserva e metti da parte”.

Tuttavia, secondo quanto riportato anche da Repubblica, con una intervista alla ricercatrice MiAh Schoyen, questo metodo pare sia praticabile solo per chi ha introiti significativi, tanto da poter vivere spendendo solo il 20/25% di quanto guadagnato, mettendo da parte il 75% dello stipendio annuale o del reddito annuale.

Il risparmio aggressivo, ma davvero esiste questa possibilità?

Il metodo Fire rappresenta un risparmio aggressivo proporzionale all’età di pensionamento desiderata. Basato su calcoli matematici, permette di accumulare fondi sufficienti per le spese future. Chi risparmia il 10% annuo dei suoi guadagni necessita di 9 anni di lavoro per garantirsi un anno di vita normale dopo il ritiro. Chi risparmia il 50% può coprire un anno da pensionato; con il 75% risparmiato, si può vivere bene per tre anni dopo i 60.

Questo modello matematico non è garantito né universale e rimane una curiosità. Ispirata anche dal libro di successo del 1992 “Your Money or Your Life” di Vicki Robin e Joe Dominguez.