Tra andare in pensione a dicembre e smettere di lavorare a gennaio la differenza potrebbe arrivare a superare i 150 euro sull’assegno mensile. E’ quanto rilevato dall’analisi Uil pensioni. La scelta del quando andare in pensione, quindi, non va assolutamente sottovalutata. Ecco che cosa sapere.

Calcoli Uil sulla pensione: quanto si perde tra un mese e l’altro

Stando allo studio del sindacato chi è andato in pensione a gennaio 2021 è stato penalizzato in modo consistente rispetto a chi è riuscito ad anticipare l’uscita a dicembre scorso.

L’ammontare della penalizzazione dipende anche da quanto si percepiva di stipendio (e dunque da quanto si prende di pensione di conseguenza). Mediamente si va dai 70 euro anni per assegni di 1.500 euro lordi al mese fino ad arrivare ad una decurtazione di 170 euro all’anno per pensioni di importo pari a 2.500 euro.

Quando andare in pensione: perché anche solo un mese può fare la differenza

La differenza tra le pensione spettante a distanza di un solo mese, si deve all’applicazione del coefficiente di trasformazione nelle pensioni con sistema contributivo. In pratica questo è il valore che lega il montante versato nel corso della propria carriera lavorativa all’aspettativa di vita. Queste le dichiarazioni della segretaria Claudia Mazzucchelli di Uil Marche:

“Nelle Marche abbiamo già una media degli importi più bassi rispetto a quella nazionale. Questo meccanismo penalizza ulteriormente i nostri pensionati”.

La proposta è di rivedere il sistema di calcolo con assegnazione dei coefficienti per fasce di età.

“Ad esempio, chi è nato nel 1960 avrà assegnato un coefficiente stabile per tutto il percorso lavorativo, anche quando andrà in pensione. In questo modo si andrebbe a eliminare una penalizzazione nei confronti dei lavoratori”

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