Immobili storici oggetto di locazione a a canone concordato, con reddito ridotto del 30%. Lo prevede il Governo rispondendo ad un’interrogazione parlamentare.

Tassazione immobili storici

In particolare nel corso di un question time sono stati chiesti all’Esecutivo chiarimenti in merito al trattamento fiscale degli immobili storici, concessi in locazione a canone convenzionato, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, della legge 9 dicembre 1998, n. 431. Più precisamente, viene chiesto se, in questo caso il reddito imponibile vada ulteriormente ridotto del 30%.

Locazione immobili interesse storico

Risponde in merito direttamente l’Agenzia delle entrate che ricorda come a seguito di una serie di modifiche intervenute, il reddito derivante dalla locazione di immobili storici è determinato con modalità analoghe a quelle dettate per le altre tipologie di immobili, salva la più elevata percentuale di riduzione forfetaria, ossia viene ridotto ulteriormente del 30 per cento.

In particolare si prevede anche per gli immobili storici l’applicazione dell’agevolazione prevista per le unità immobiliari concesse in locazione a canone convenzionale sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale, situate nei comuni cosiddetta ad alta densità abitativa.

In base alle disposizioni richiamate allora, l’Agenzia delle entrate ritiene che, qualora siano gli immobili di interesse storico o artistico, così come le altre tipologie di immobili, ubicati in comuni cosiddetti ad alta densità abitativa e siano locati con contratti stipulati o rinnovati a canone concordato, il relativo reddito è ulteriormente ridotto del 30 per cento.