L’Inps ha pubblicato il report sul reddito di cittadinanza. Ciò che risulta subito in evidenza è il dato sulle revoche della prestazione. Infatti, nel 2021 sono stati scoperti numerosi casi di frode. Il filo conduttore è sempre lo stesso. La falsa attestazione dei dati richiesti dalla norma di riferimento.

Il Governo è al lavoro per cambiare le regole di accesso e probabilmente anche le modalità di determinazione dell’importo spettante.

Ecco i possibili futuri scenari.

Il Report dell’Inps

Nel report pubblicato dall’Inps, si legge che nel 2021 è stato revocato il beneficio a quasi 110mila nuclei, mentre nell’intero anno 20204 erano stati 26mila.

I motivi per cui è possibile che il beneficio venga revocato sono molteplici. La motivazione più frequente è l’accertamento della “mancanza del requisito di residenza/cittadinanza”. Nel 2021 sono decaduti dal diritto 314mila nuclei, erano stati 259 mila nell’intero anno 2020 e 80mila tra aprile e dicembre 2019. La causa più frequente è legata alla variazione dell’ISEE, che supera la soglia prevista. Tra i motivi di decadenza rilevano anche i casi in cui cambia la composizione del nucleo familiare.

Nel mese di dicembre 2021 i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza sono 1,2 milioni (90%) mentre i nuclei beneficiari di Pensione di Cittadinanza sono 143 mila (10%), per un totale di 1,38 milioni di nuclei. Tale composizione varia in virtù della zona geografica: i nuclei percettori di RdC, rispetto ai nuclei percettori di PdC, hanno un peso minore nelle regioni del Nord, e maggiore al Centro e soprattutto nel Sud e Isole.

A fronte di circa 1,38 milioni di nuclei percettori sono state coinvolte più di 3 milioni d persone, così ripartite: 2 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, meno di 600 mila nelle regioni del Nord e più di 400 mila in quelle del Centro.

Il reddito di cittadinanza. Un meccanismo da cambiare

Proprio sulla differenziazione Nord Sud, si dovrebbero porre le basi per modificare il meccanismo di riconoscimento del Rdc.

Infatti, una possibile modifica dovrebbe portare ad un meccanismo di riconoscimento che tenga maggiormente conto delle condizioni di povertà a livello delle singole realtà territoriali. Regione per Regione o addirittura per singola provincia. Anche in termini di importo effettivo accreditato mese per mese. Le variabili da considerare dovrebbero essere proprie di quella realtà. Inoltre, la fase di accompagnamento verso un’occupazione per il percettore dell’Rdc non può solo passare dalle iniziative dei c.d. navigator. Infatti, si dovrebbe agire più per singole competenze di ogni percettore in modo da proporre a quest’ultimo un lavoro che meglio si addica alle sue esperienze lavorative pregresse.