Molto spesso, per motivi differenti, può capitare di guidare un’auto intestata ad un’altra persona: pensiamo nella vita quotidiana ai figli che prendono in prestito la macchina dei genitori o agli adolescenti che il sabato sera fanno guidare saggiamente chi non ha bevuto. Facciamo chiarezza sulla notizia del rischio multa quando si guida la macchina intestata ad un terzo.

Non si tratta di una bufala inventata di sana pianta ma piuttosto di una notizia riportata male o in maniera incompleta: la multa di 705 euro, infatti, viene fatta solo a chi guida la macchina intestata ad altri per periodi di tempo lunghi e continuativi.

Il riferimento, quindi, prevedendo un uso costante e non sporadico, è soprattutto alle auto aziendali e non ai casi sopra citati.

In questi casi vanno annotati “sulla carta di circolazione e nell’Archivio Nazionale dei Veicoli i dati relativi agli atti posti in essere a decorrere dal 3 novembre 2014”. La circolare non ha effetto retroattivo quindi il mancato aggiornamento delle carte antecedente a quella data non rileva. Sono, inoltre, espressamente esclusi i casi di auto intestata ad un familiare o convivente.
I professionisti che hanno in comodato una macchina aziendale per un periodo superiore ai 30 giorni devono specificare nella carta di circolazione i propri dati e generalità. Questo serve a rendere immediata l’identificazione in caso di sinistri e incidenti.

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