Quali sono gli effetti sui conguagli in busta paga per chi ha superato la soglia di esenzione fiscale e contributiva per i fringe benefit 2023? Proprio su tale aspetto si è soffermata l’INPS con il messaggio n°3884 pubblicato in data 6 novembre.

Nel messaggio l’istituto di previdenza si è dapprima soffermato sulle novità normative in essere per tutto il 2023 per poi dare indicazioni ai datori di lavoro su come eseguire i conguagli in busta paga. Dunque, per chi ha sfruttato la soglia più alta di esenzione ma poi ha superato anche tale limite, ci sono delle conseguenza parecchio negative.

Infatti, al superamento della soglia limite tutti i fringe benefit ricevuti vengono “tassati”.

Un discorso diverso va fatto per quanto riguarda il c.d. bonus carburante.

I fringe benefit nel 2023. Soglia a 3.000 euro per chi ha figli a carico

L’art.40 del DL 48/2023 ha innalzato la soglia annua dei fringe benefit entro la quale il lavoratore dipendente usufruisce dell’esenzione fiscale e contributiva sui beni e sulle somme ricevute dal datore di lavoro a titolo di benefits.

In particolare:

Limitatamente al periodo d’imposta 2023, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, prima parte del terzo periodo, del Testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di euro 3.000, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del citato testo unico delle imposte sui redditi, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. I datori di lavoro provvedono all’attuazione del presente comma previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti.

In via straordinaria, per l’anno 2023, rientrano nel concetto di fringe benefit anche le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas.

Dunque, grazie al DL Lavoro, la soglia di esenzione fiscale e contributiva dei benefits passa da 258,23 a 3.000 euro. Ciò vale solo per i dipendenti con i figli a carico. Anche con un unico figlio a carico, entrambi i genitori potranno sfruttare la soglia fringe benefit di 3.000 euro.

Fringe benefit e conguagli in busta paga. Le indicazioni dell’INPS

Con il messaggio n° 3884 del 6 novembre sui fringe benefit 2023 l’INPS è soffermata sulla verifica delle soglie di esenzione fiscali e contributive ai fini dell’effettuazione degli eventuali conguagli in busta paga.

La verifica della soglia di esenzione deve essere effettuata secondo le indicazioni dell’articolo 9 del Tuir. In base al loro valore normale. Salvo quanto eventualmente  previsto specificatamente dal TUIR per determinati beni o servizi. Per i voucher, il raggiungimento del limite è verificato con riferimento all’insieme dei beni e servizi di cui il dipendente ha fruito a titolo di fringe benefit nello stesso periodo di imposta.

Il messaggio specifica che in caso di superamento del limite agevolabile (ordinario o maggiorato) il datore di lavoro deve assoggettare a contribuzione l’intero importo corrisposto. E, quindi, anche la quota inferiore a detto limite e non soltanto l’importo che lo supera.

Fringe benefit e bonus carburante. Quali intrecci?

L’Istituto di previdenza ricorda, inoltre, che il bonus “carburante” previsto dall’articolo 1, comma 1, del decreto legge n. 5/2023 rileva soltanto ai fini fiscali e non contributivi. Dunque, il valore del buono benzina erogato nel 2023 rileva alla formazione del reddito da lavoro dipendente ai fini del prelievo contributivo.

Nel messaggio viene confermato che (vedi circolare Agenzi delle entrate n° 35/E 2022) il bonus carburante e il limite di tassazione dei fringe benefit sono sovrapponibili.

Da qui, i buoni benzina fino a 200 euro, esenti fiscalmente in quanto imputabile al “bonus carburante”, se sommati agli altri fringe benefit superano la soglia esente sono assoggettati a contribuzione previdenziale.

La quota relativa ai buoni benzina imputabile al “bonus carburante” eventualmente confluita nell’importo ancora capiente degli altri benefit (comprensiva di eventuali ulteriori buoni benzina) resta esclusa dalla base imponibile ai fini contributivi.

Le suddette disposizioni, precisa l’Inps, sono applicabili anche nel caso in cui il dipendente abbia scelto di sostituire i premi di risultato (in tutto o in parte) con i fringe benefit. Quest’ultimi, se inferiori alle soglie previste, non dovranno essere assoggettati a contribuzione nel corso dell’anno. Mentre nel caso di superamento, in sede di conguaglio di fine anno, i datori di lavoro dovranno provvedere a versare i contributi in relazione all’intero valore corrisposto.

Riassumendo…

  • Per l’anno 2023 la soglia di esenzione dei fringe benefit è passata da 258,23 euro a 3.000 euro;
  • ciò vale solo per i dipendenti con figlia a carico;
  • l’INPS ha spiegato quali sono gli effetti sui conguagli in busta paga legati al superamento della soglia di 3.000 euro. O 258,23 per chi non ha figli a carico.