C’è una spesa comune a tante famiglie italiane che viene sostenuta proprio in questi ultimi giorni. Parliamo delle spese per il ritorno a scuola dei propri figli in vista del via dell’anno scolastico che in tutta Italia dal 10 in poi si è materializzerà. Ci sono delle spese che possono essere evitate perché a libera scelta delle famiglie e dei ragazzi stessi. Parliamo del corredo, dove le scelte sono molteplici così come i prezzi.

Altre spese invece sono praticamente obbligatorie e tra queste i libri di testo, che le famiglie italiane devono comprare per esempio, per i figli che frequentano le scuole medie.

Spese spesso ingenti, ma ci sono diversi modi per risparmiare. E su questa spesa è proprio quello che ci chiede una nostra lettrice nel quesito odierno sotto riportato.

“Salve, sono madre di due bambini che frequentano uno la terza media e un altro la prima media. Ciò che non capisco è perché lo Stato Italiano ogni anno cambia i libri di testo a tal punto che quelli del mio figlio grande che inizierà la terza media quest’anno non possono essere utilizzati da quello piccolo che entrerà alle scuole medie sempre all’inizio di quest’anno scolastico. Mi tocca comprare i libri di testo per entrambi con una spesa che supera i 600 euro. Lavoro poco di questi tempi e quindi ho serie difficoltà a poter sostenere questa spesa. Vi chiedo se esistono dei bonus, delle agevolazioni o se c’è qualche altra soluzione per risparmiare sulla spesa che devo andare a sostenere. Grazie mille e mi scuso se vi chiedo aiuto.”

Nuovo anno scolastico: fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo e come risparmiare sull’acquisto

Effettivamente è vero che i libri di testo sono un costo non indifferente per le famiglie italiane. Ed essendo libri obbligatori per frequentare la scuola è una spesa che non può essere evitata.

A dire il vero le famiglie italiane possono godere di diversi vantaggi da questo punto di vista, perché non mancano i bandi che danno sostegno alle famiglie proprio per l’acquisto dei libri. Bandi però che spesso sono collegati all’ISEE del nucleo familiare e che altrettanto spesso variano da Comune a Comune e da Regione a Regione. Lo Stato infatti destina alle Regioni soldi per garantire l’equità del diritto allo studio e da questi fondi che vengono fuori i vari bandi.

Bandi libri di testo, serve l’ISEE

Una cosa che va considerata è anche quella che l’ISEE per poter godere di questo genere di agevolazione si rifà ai due anni precedenti. Quindi quello che servirebbe per i nuovi bandi che usciranno a settembre fa riferimento alla situazione economica, reddituale e patrimoniale di una famiglia di due anni fa. Ci sono famiglie quindi che sono entrate in crisi negli ultimi anni e che quindi nell’ISEE valido nel 2023 ma riferito al 2021, hanno un indicatore troppo alto per poter godere di questa agevolazione. Resta il fatto che la via principale per poter risparmiare soldi sui libri di testo per i propri figli è quello di passare dai bandi della propria Regione o del proprio Comune.

Infatti spesso si garantisce la fornitura gratuita dei libri di testo con rimborso totale della spesa sostenuta e fatturata nella cartoleria dove sono stati acquistati i libri. In questo caso, quindi, la famiglia deve solo anticipare i soldi per i libri di testo per poi recuperarli a bando emanato e a domanda presentata e accettata.

Tra testi obbligatori e testi semplicemente consigliati

Otre ad agevolazioni statali, regionali e comunali, ci sono diversi modi per poter risparmiare sulla spesa dei libri di testo. Basta capire cosa fare e basta sapere quali libri sono quelli che il proprio figlio dovrebbe utilizzare per l’anno scolastico in partenza.

Con il ritorno a scuola, molte famiglie si trovano già oggi alle prese con il solito problema dell’acquisto dei libri di testo. I libri di testo che ogni scuola adotta, sono in genere scelti dai docenti della scuola stessa, tra i tanti che sono riconosciuti come utili al servizio che devono offrire. La maggior parte dei libri sono obbligatori, mentre altri sono semplicemente consigliati. In quest’ultimo caso si può evitare l’acquisto. Nel primo caso no.

Come funziona la fornitura dei libri di testo in Italia

Il Ministero dell’Istruzione fissa i prezzi di spesa massimi che possono essere costretti a pagare le famiglie. In attesa che passi la norma che prevede la possibilità di adottare anche le versioni digitali dei testi, come previsto dall’articolo n° 15 della legge n° 133 del 2008, si tratta comunque di una spesa netta per le famiglie. A tal punto che la nostra lettrice non è l’unica a chiedere le soluzioni per pagare meno.

La cosa che riteniamo anomala per quanto ci dice la nostra lettrice, è il fatto che non può utilizzare i libri di un figlio per l’altro. O il secondo figlio frequenta un’altra scuola media rispetto al primo, o si tratta di un’autentica sfortuna. Perché la legge n° 169 del 2008, al suo articolo n° 5 prevede il blocco delle adozioni dei libri per 5 anni. Significa che i libri di testo per la classe prima per esempio, una volta adottati saranno i medesimi per 5 anni.

Testi usati, ma a quali condizioni?

Generalmente i libri di testo per la prima media costano circa 286 euro. Essendoci libri triennali, è evidente che il costo scenderà per le classi successive. Nel dettaglio, si spendono circa 110 euro per la seconda classe e 137 euro per la terza. Al netto dei libri semplicemente consigliati come dicevamo in precedenza. La prima cosa che può portare un risparmio è senza dubbio l’acquisto dei libri usati.

Sempre che il libro utilizzato per esempio in prima media l’anno precedente sia lo stesso che si utilizza il successivo.

Spesso le precedenti edizioni non sono idonee. E di questo è necessario accertarsi se si sceglie la via dell’usato. Controllando che il libro usato non sia particolarmente rovinato, magari con le esercitazioni già svolte e così via. In alcune Regioni del Nord Italia ci sono Istituti scolastici che adottano anche il comodato d’uso. In pratica, ci sono scuole che hanno libri disponibili da cedere a titolo gratuito alle famiglie. Che hanno il solo obbligo di restituirli, al termine del periodo d’uso, in buono stato. Salvo rimborsarli se li si rovinano troppo.