Emettere fattura elettronica per i contribuenti in partita IVA è un obbligo che non ha interessato subito tutti. Dal 1° gennaio 2019 ne sono state investite le partite IVA in regime fiscale ordinario e semplificato. Esonerati, invece, i contribuenti in regime forfettario e di vantaggio. Per questi ultimi l’obbligo fu previsto solo per operazioni verso la Pubblica Amministrazione.

Dal 1° luglio 2022, invece, le cose sono cambiate. Da quella data, infatti, alcuni forfettari e alcuni di vantaggio, sono stati obbligati alla fatturazione digitale anche verso soggetti diversi dalla Pubblica Amministrazione.

Il forfettario è stato, inoltre, interessato anche da altre recenti novità (legge di bilancio 2023). C’è stato l’innalzamento da 65.000 a 85.000 del limite di ricavi/compensi da non superare per essere nel regime. Inoltre, è stabilito che se si supera 85.000 euro ma non 100.000 euro, si esce da regime a partire dal periodo d’imposta successivo (regola generale).

Viceversa, se nell’anno d’imposta si supera 100.000 di ricavi/compensi si esce dal regime già dall’anno in corso. Quest’ultima novità, come chiarito dall’Agenzia Entrate, ha sue ripercussioni anche sull’obbligo della fatturazione elettronica.

L’e-fattura per i forfettari: le tappe

Andando nello specifico, l’obbligo di emettere fattura elettronica anche verso soggetti diversi dalla Pubblica Amministrazione, ha investito, dal 1° luglio 2022, i forfettari che nel 2021 hanno conseguito ricavi/compensi superiori a 25.000 euro. Per tutti gli altri, l’obbligo sarà esteso dal 1° gennaio 2024, a prescindere dai ricavi/compensi conseguiti. Ne deriva che:

  • i contribuenti che permangono nel regime forfetario nel corso del 2023 e che nel 2022 erano già tenuti alla fatturazione elettronica continuano a fatturare con tale modalità
  • per i soggetti che sono nel regime forfetario nel 2023 e che per l’anno 2022 non erano tenuti alla fatturazione elettronica, l’obbligo di emettere fattura digitale entra in vigore dal 1° gennaio 2024. Quindi, fino al 31 dicembre 2023 possono ancora fare fattura cartacea (tranne che verso la Pubblica Amministrazione).

Uscita dal forfettario in corso di anno, risvolti sulla fatturazione elettronica

Come detto, dal 2023, se il contribuente nell’anno supera 100.000 euro di ricavi/compensi, questi fuoriesce dal forfettario già nel corso dell’anno stesso anno.

Non, quindi, dal periodo d’imposta successivo. L’uscita in corso di anno comporta come conseguenza l’entrata nel regime fiscale ordinario a partire dall’operazione che ha determinato il superamento di detta soglia.

A questo proposito, nei nuovi chiarimenti sul forfettario (Circolare n. 32/E del 2023), l’Agenzia Entrate evidenzia che l’uscita dal regime nel corso del 2023, per superamento del limite dei 100.000 di ricavi/compensi, determina l’obbligo di fatturazione elettronica già dal 2023. Ciò a partire dall’operazione che ha determinato il superamento della soglia. Ovviamente la cosa interessa coloro che nel 2023 non erano ancora investiti dall’obbligo di fattura digitale. Ossia coloro per i quali detto obbligo sarebbe entrare in essere dal 1° gennaio 2024.

Riassumendo…

  • dal 1° luglio 2022 i forfettari che nel 2021 hanno superato 25.000 euro di ricavi/compensi, sono obbligati alla fatturazione elettronica anche verso soggetti diversi dalla Pubblica Amministrazione
  • dal 1° gennaio 2024 il predetto obbligo sarà esteso a tutti i forfettari
  • la legge di bilancio 2023 ha stabilito che si esce dal regime forfettario in corso di anno (e non dall’anno successivo) nel caso in cui, nell’anno stesso, si superano 100.000 euro di ricavi/compensi
  • la fuoriuscita dal forfettario nel 2023 per superamento della soglia di 100.000 euro, comporta il ripristino del regime fiscale ordinario a partire dall’operazione che ha determinato detto superamento e da ciò consegue anche l’immediato obbligo di fatturazione elettronica a partire da quella stessa operazione (chiarimenti regime forfettario Circolare n. 32/E del 2023).