Cattive notizie per i contribuenti con cartelle non pagate. L’Agente della riscossione potrà accedere direttamente ai conto correnti dei contribuenti senza chiedere l’intervento della banca la quale sarà tenuta a pagare nei limiti del debito, quanto rivendicato dall’ADER.

Ciò consentirà di avere pignoramenti più veloci in quanto l’Agenzia delle entrate-riscossione potrà visualizzare direttamente le giacenze del conto riconducibile al debitore. Le precedure di verifica saranno più veloci. Fermo restando che la notifica deve essere fatta, a pena di nullità, anche al debitore non oltre trenta giorni dalla notifica al terzo.

I pignoramenti del conto corrente da parte dell’Agenzia delle entrate-riscossione

In base all’art.72-bis del DPR 602/1973, salvo che per i crediti pensionistici e fermo restando quanto previsto dall’articolo 545, commi quarto, quinto e sesto, del codice di procedura civile, e dall’articolo 72-ter del presente decreto l’atto di pignoramento dei crediti del debitore verso terzi puo’ contenere, in luogo della citazione di cui all’articolo 543, secondo comma, numero 4, dello stesso codice di procedura civile, l’ordine al terzo di pagare il credito direttamente al concessionario, fino a concorrenza del credito per cui si procede:

  • nel termine di sessanta giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento, per le somme per le quali il diritto alla percezione sia maturato anteriormente alla data di tale notifica;
  • alle rispettive scadenze, per le restanti somme.

Nello specifico, possono essere oggetto di pignoramento lo stipendio, il conto corrente, ecc. Possono essere pignorati anche beni del debitore in possesso di terzi. Non è necessaria l’autorizzazione del giudice dell’esecuzione. Tuttavia, l’intervento del giudice scatta laddove il terzo pignorato o il contribuente contestino i rilievi evidenziati dall’Agenzia delle entrate.

Nei fatti, il pignoramento dello stipendio è ammesso nei seguenti limiti:

  • fino a 2.500 euro la quota pignorabile è un decimo;
  • tra 2.500 e 5.000 euro la quota pignorabile è un settimo;
  • sopra i 5.000 euro la quota pignorabile è un quinto.

Attenzione però, se viene pignorato il conto corrente, l’unica limitazione riguarda l’ultimo stipendio o salario che resta sempre disponibile per qualsiasi necessità del debitore.

Si ponga attenzione al fatto che laddove sia passato più un anno dall’invio della cartella di pagamento, il pignoramento del conto corrente dovrà essere preceduto dalla c.d. intimazione di pagamento.

Dalla notifica di questo ultimo atto, il debitore ha a disposizione 5 giorni di tempo per effettuare il versamento di quanto dovuto. Resta ferma la possibilità di chiedere la rateizzazione delle somme a debito o la sospensione legale della riscossione nei casi e nei termini previsti dalla legge. Anche la rottamazione delle cartelle blocca i pignoramenti.

Fisco. Conto correnti ad accesso automatico (pignoramenti più veloci nella legge di bilancio)

Nel DDL di bilancio c’è una novità che farà storcere il naso ai contribuenti.

Le procedure di pignoramento del conto corrente da parte dell’Agenzia delle entrate-riscossione saranno più veloci. Invero che l’ADER può già accedere ai dati contenuti nell’anagrafe tributaria (vedi DL 193/2016).

Tuttavia, nel DDL di bilancio viene previsto che l’Agenzia delle entrate-riscossione avrà automatico accesso anche alle informazioni relative al saldo corrente del conto per procedere richiedere poi il pignoramento delle somme.

Ciò consente di velocizzare le procedure. L’ADER notificherà l’atto di pignoramento presso terzi alla banca, ai sensi dell’articolo 72­-bis Dpr n. 602/1973, in termini più rapidi.

Fremo restando le tutele a oggi in essere in favore dei contribuenti.

Riassumendo…

  • Le procedure di pignoramento del conto corrente da parte dell’Agenzia delle entrate-riscossione saranno più veloci;
  • l’Agenzia delle entrate avrà automatico accesso anche alle informazioni specifiche relative ai conto correnti;
  • rimane in essere la possibilità di contestare le pretese del Fisco.