Una volta terminata la Naspi si ha ancora diritto all’ex bonus Renzi? Come canta J- Ax: “Non è mai finita finché non lo decidi tu”. Una frase motivazionale che potrebbe spronarci nei vari ambiti della vita quotidiana. A partire dalla famiglia fino ad arrivare al lavoro, infatti, è importante non arrendersi mai e cercare di raggiungere i propri obiettivi. Questo a prescindere da ciò che accade e che può in qualche modo scombussolare i nostri piani.

Peccato che non sempre tutto ciò sia fattibile.

Ne sono un chiaro esempio i vari adempimenti burocratici che non dipendono di certo dalla nostra volontà. Per accedere alle varie agevolazioni, infatti, non basta volerne entrare in possesso. Bensì è necessario possedere i requisiti richiesti e rispettare determinate tempistiche.

Finita la Naspi si può ancora prendere l’ex bonus Renzi?

Proprio in tale ambito è giunto in redazione il quesito di un nostro lettore che ci chiede: “Buongiorno, sono Massimo. Dopo aver rassegnato le dimissioni per giusta causa ho presentato richiesta per la Naspi. A novembre riceverò il pagamento dell’ultima mensilità di questa misura. Vi contattato per chiedervi se una volta finita la Naspi potrò ancora continuare a beneficiare del cosiddetto ex bonus Renzi oppure no. Grazie anticipatamente per la risposta“.

Ebbene, per rispondere al quesito del lettore ricordiamo che entro la fine del mese di novembre i titolari Naspi e dipendenti aventi diritto si vedranno pagare l’ex bonus Renzi, conosciuto anche come trattamento integrativo o Bonus Irpef del 2023. I soggetti interessati non devono presentare alcuna richiesta per beneficiare di tale misura poiché è riconosciuta in automatico.

L’importo è pari a 1.200 euro annui, ovvero 100 euro al mese, per chi presente un Isee fino a 15 mila euro. L’importo diminuisce all’aumentare dell’Isee, salvo non essere riconosciuto a coloro che presentano un Isee pari o superiore a quota 28 mila euro.

La durata della Naspi e del bonus Renzi non è uguale per tutti.

In linea generale il trattamento integrativo non viene più accreditato una volta terminata la Naspi. Non si escludono comunque casi di soggetti che continuano a beneficiare della relativa erogazione. Si consiglia pertanto di rivolgersi ad un esperto del settore, come Caf o patronato, o all’Inps per verificare le proprie condizioni e capire se si potrà ancora beneficiare o meno del trattamento integrativo.

Chi ha diritto alla Naspi e durata

Soffermandosi sulla Naspi, che va richiesta, come spiegato sul sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ne hanno diritto i soggetti con rapporto subordinato che hanno perso involontariamente il lavoro. Rientrano anche:

  • “apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

A partire dal 1° gennaio 2022 la prestazione spetta anche agli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci.

Tale misura viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a erogazione di prestazioni di disoccupazione”.