“Il cuore di un bambino è un limpido mare di poesia dove si può navigare senza paura di naufragi e dove l’unico vento che soffia è quello della verità“, afferma Michele Gentile. I bambini, d’altronde, sono noti per la loro grande schiettezza e sincerità. A differenza di noi adulti, fortunatamente, sono in grado di esprimere le loro emozioni e pensieri senza alcun filtro.

Caratteristica che sarebbe bello riuscire a conservare anche una volta diventati grandi, ma che purtroppo risulta difficile da mantenere.

Alle prese con le varie faccende quotidiane, d’altronde, difficilmente riusciamo a staccare la mente e ad agire senza pensare alle relative conseguenze.

Una volta diventati genitori, inoltre, le responsabilità aumentano ancora di più. Non si deve più pensare solo a se stessi, ma anche alla crescita della propria prole. Un compito che porta a dover fare i conti anche con questioni di ordine pratico, come ad esempio le spese da sostenere per mantenere i propri figli.

Figli minori a carico: reddito di cittadinanza garantito fino a dicembre?

A partire dal cibo fino ad arrivare all’abbigliamento e alla scuola, sono varie le spese da sostenere. Non tutte le famiglie, però, hanno le disponibilità economiche necessarie a fronteggiare i vari costi. Proprio in tale ambito giunge in aiuto il Governo attraverso l’erogazione di sostegni ad hoc. Tra questi si annovera il reddito di cittadinanza che verrà erogato fino alla fine dell’anno in corso alle famiglie con disabili, over 60 e minori. Vi è però un’eccezione. Si tratta delle famiglie che terminano le 18 mensilità del reddito di cittadinanza a novembre 2023.

In tal caso non è possibile richiedere il rinnovo della misura. Questo perché dicembre sarebbe il mese di stop e a partire dal 1° gennaio 2024 il reddito di cittadinanza non verrà erogato. Al suo posto, ricordiamo, farà il suo debutto l‘assegno di inclusione che verrà erogato per 18 mesi, con possibilità di rinnovo per un altro anno.

Tale misura, come si evince dall’articolo 3 del decreto legge numero 48 del 4 maggio 2023, consiste in un beneficio economico che:

“su base annua, è composto da una integrazione del reddito familiare, come definito nel presente decreto, fino alla soglia di euro 6.000 annui, ovvero di euro 7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni […] Il beneficio economico è, altresì, composto da una integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato, per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, come dichiarato a fini ISEE, fino ad un massimo di euro 3.360 annui”.