“A volte incontri qualcuno per una ragione. Altre volte, per una sola stagione. Ma in certi casi, incontri qualcuno per la vita. Se accade per una ragione, è perché devi aiutare, o ricevere aiuto. Se dura una stagione, hai qualcosa da insegnare, o da imparare. Ma se è per la vita, allora riceverai il dono più prezioso che esista!“, afferma Sergio Bambarén.

Spesso le cose avvengono per puro caso. Altre volte, invece, si verificano per un motivo ben preciso.

In ogni caso l’importante è farsi trovare sempre pronti, onde evitare di incorrere in spiacevoli situazioni.

Questo sia che si tratta di rapporti con altre persone sia con la burocrazia. Proprio soffermandosi su quest’ultimo ambito si invita a prestare attenzione al cosiddetto ex bonus Renzi. Coloro che hanno beneficiato indebitamente di tale misura, infatti, devono provvedere alla relativa restituzione. Ecco come.

Trattamento integrativo a favore dei titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati

Il trattamento integrativo, meglio conosciuto come ex Bonus Renzi, permette di portare a casa fino a 1.200 euro in più all’anno, ovvero 100 euro al mese. Tale misura viene anticipata dal datore di lavoro e pertanto riconosciuta direttamente in busta paga. Entrando nei dettagli, l’importo di tale bonus è pari a 1.200 euro annui per i titolari di redditi fino a 15 mila euro. Come si evince dalle istruzioni per la compilazione del modello 730 pubblicate dall’Agenzia delle Entrate:

“Se le condizioni precedenti sono rispettate, ma il reddito complessivo determinato considerando per intero i redditi per cui si è fruita dell’agevolazione prevista dai regimi speciali per i docenti e ricercatori e i cd. “impatriati”, aumentato dei redditi assoggettati a cedolare secca sugli affitti e al netto del reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze, è compreso tra 15.001 e 28.000 euro, occorre verificare che la somma di alcune detrazioni è maggiore dell’imposta lorda di cui al rigo 16 del 730-3. Se questa condizione è verificata, il trattamento integrativo è comunque riconosciuto per un ammontare non superiore a 1.200 euro, determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle menzionate detrazioni e l’imposta lorda”.

Ex bonus Renzi, come restituirlo se indebitamente percepito

In sede di dichiarazione dei redditi viene verificata la presenza dei requisiti reddituali richiesti per beneficiare del bonus Irpef.

In assenza di quest’ultimi bisogna provvedere alla relativa restituzione. Entrando nei dettagli, rientrano in tale casistica:

  • i contribuenti incapienti, ovvero con un reddito complessivo che non supera quota 8.174 euro annui lordi, cosiddetta no tax area;
  • coloro che hanno percepito il bonus basando il calcolo su redditi superiori rispetto a quelli effettivamente ottenuti;
  • errori in sede di compilazione del modello 730.

In tutti questi casi, quindi, i lavoratori interessati devono provvedere a restituire il trattamento integrativo. Ma come fare? Ebbene, tale operazione ha luogo in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi. Per l’occasione, infatti, viene effettuato un conguaglio che prende in considerazione anche l’ex bonus Renzi. Al fine di evitare di incorrere in tale situazione, i soggetti che prevedono di dover restituire tale misura possono chiedere al proprio datore di lavoro di non erogare il trattamento integrativo in busta paga. In caso di dubbi, comunque, si consiglia di rivolgersi ad un esperto del settore, come Caf e patronato, per ottenere maggiori informazioni in merito.