Andare in pensione rappresenta l’aspirazione principale di molti lavoratori. Tuttavia, se a causa di modifiche normative questo sogno non si concretizza, la delusione può essere notevole. Questa è la realtà che hanno affrontato numerosi lavoratori, i quali, a seguito di un aggiustamento normativo deciso dal Governo per l’APE sociale nel 2024, hanno perso l’opportunità di andare in pensione all’età di 63 anni. Ma, chi sono questi esclusi?

“Buonasera, sono una maestra delle scuole elementari. Dal momento che sto per completare quest’anno i miei 36 anni di contributi, mi sento tremendamente di rabbia per il fatto che la mia attività professionale è stata considerata gravosa solo nel 2023.

Mi confermate che è vero che non posso andare in pensione con l’APE sociale?”

Esclusi dall’APE Sociale: le Professioni Tagliate Fuori nel 2024

L’APE sociale nel 2024 ha introdotto alcune modifiche rispetto al 2023. Innanzitutto, l’età pensionabile è stata modificata: se precedentemente era fissata a 63 anni fino al 31 dicembre 2023, ora è stata portata a 63 anni e 5 mesi.

Inoltre, è stata introdotta una significativa restrizione riguardante la possibilità di lavorare: simile a quanto già previsto per la Quota 103 (così come per le Quote 100 e 102), ora anche per l’APE sociale vige il divieto di cumulare i redditi da lavoro con quelli da pensione, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, fino a un massimo di 5.000 euro annui.

Tuttavia, la limitazione più rilevante riguarda i lavori gravosi, per i quali la platea di beneficiari è stata notevolmente ridotta rispetto al 2023. Questo ha comportato una marcata diminuzione dei potenziali beneficiari dell’APE sociale.

Per qualificarsi all’APE sociale in base alla categoria di lavoro gravoso, oggi è necessario appartenere a una delle 15 categorie specificate. Di fatto, è stata revocata l’estensione che era valida fino al 2023 e che aveva esteso i vantaggi dello status di lavoro gravoso a un numero maggiore di attività.

Ecco i beneficiari dell’APE sociale nel 2024

Le 15 categorie di lavoro gravoso, valgono per l’APE sociale e valgono pure per la Quota 41 per i precoci. E sono quelle originariamente previste, fuoriuscite dalla Legge di Bilancio 2017 (che ne istituì 11) e dalla successiva manovra finanziaria che ne aggiunse 4. Oggi, quindi, per andare in pensione con l’APE sociale i beneficiari sono:

  • addetti ai servizi di pulizia;
  • facchini o chi sposta le merci per lavoro;
  • conciatori di pelli e pellicce;
  • conducenti di mezzi pesanti e camion;
  • macchinisti dei treni e personale viaggiante;
  • guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
  • infermieri o ostetriche che operano su turni nelle sale operatorie e parto;
  • maestri di asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • edili o manutentori di edifici;
  • operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
  • addetti alla cura di persone non autosufficienti;
  • lavoratori marittimi;
  • pescatori;
  • operai agricoli;
  • siderurgici.

Ecco tutti gli esclusi dalla pensione 2024

Snocciolato l’elenco di tutte le attività di lavoro gravoso a cui anche nel 2024 è ammessa l’uscita con 63,5 anni di età e 36 anni di contributi, non si può non parlare degli esclusi. Infatti come anticipato in premessa, sono molti gli esclusi perché sono state ridotte le attività di lavoro gravoso previste. E tra queste anche quella della nostra lettrice. Infatti escluse sono le seguenti attività:

  • maestri di scuola primaria o pre-primaria (elementari e simili);
  • tecnici della salute;
  • magazzinieri e professioni assimilate;
  • professioni in ambito dei servizi sanitari e sociali;
  • estetisti;
  • professioni in ambito servizi personali ed assimilati;
  • artigiani;
  • conduttori macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • conduttori di macchinari per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • portantini e professioni assimilate;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno;
  • conducenti di macchinari per la fabbricazione della carta;
  • conduttori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi;
  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • addetti alla conduzione di mulini e impastatrici;
  • operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura;
  • operatori dei macchinari per le produzioni alimentari;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca.

Nulla da fare per chi non ha sfruttato la misura nel 2023

Oltre al danno, la beffa.

Questa espressione calza a pennello quando si discute dei nuovi beneficiari e degli esclusi dall’APE sociale. Infatti, questa misura non garantisce il diritto all’anticipazione pensionistica, configurandosi come una vera e propria beffa.

Ad esempio, coloro che non hanno usufruito della Quota 100 entro il 2021 possono ancora farlo quest’anno, a patto di aver completato i 38 anni di contributi e i 62 anni di età entro il 31 dicembre 2021.

Tuttavia, per l’APE sociale la situazione è diversa: un addetto alla conduzione dei mulini, che nel 2023 avesse raggiunto i 63 anni di età e accumulato 36 anni di contributi, non potrà accedere all’APE sociale nel 2024. In conclusione, non c’è più nulla da fare per gli esclusi, che rimangono tali.