Sta per prendere il via ufficialmente la stagione delle dichiarazioni dei redditi. Anzi, con l’approvazione del modello da parte dell’Agenzia delle Entrate, il nuovo 730 ormai è ufficializzato. Ed è pronto per poter essere utilizzato dai contribuenti. Ma come sempre di questi tempi iniziano i dubbi e le perplessità dei contribuenti italiani che devono far fronte all’adempimento. Innanzitutto bisogna iniziare con l’affrontare l’argomento dei contribuenti tenuti alla presentazione. Non tutti infatti devono presentare il modello 730, anche se spesso e volentieri la presentazione del modello è un vantaggio per il contribuente.

Infatti ci sono contribuenti che a questo punto, anche se non tenuti all’adempimento, ci guadagnerebbe nella presentazione.

Due domande arrivate in redazione

“Buonasera, mi chiamo Mario e sono un contribuente italiano che a causa della grave crisi economica di questi anni, nel 2022 non ha lavorato ma ha percepito la Naspi. In passato quando lavoravo ho sempre presentato la dichiarazione dei redditi, e stavolta non so come fare dal momento che l’unico reddito che ho è la Naspi. E che oltre alla casa dove abitiamo io e la mia famiglia non abbiamo altri redditi. Volevo sapere se potevo comunque presentata la dichiarazione dei redditi per recuperare le spese sanitarie che abbiamo sostenuto io, i miei figli e mia moglie. Grazie mille per la vostra eventuale risposta.”

“Volevo chiedervi se pur avendo un reddito nel 2022 da 7.000 euro, potevo presentare la dichiarazione dei redditi per recuperare le spese dentistiche che ho sostenuto lo scorso anno. Siccome ho speso 1.000 euro dal dentista, mi dispiacerebbe non poter recuperare le detrazioni di cui ho diritto.”

Chi deve presentare la dichiarazione dei redditi e perché si presenta

Prima di addentrarci nelle problematiche che hanno spinto i nostri lettori a proporci questi quesiti, che sono solo una minima parte di quelli che arrivano in redazione, bisogna capire che la dichiarazione dei redditi nasce affinché i contribuenti italiani versino le relative imposte sui debiti prodotti.

Nello specifico si presenta il modello 730 per permettere ai contribuenti italiani di pagare l’Irpef, cioè l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Tutto come previsto dal Testo unico sulle imposte dei redditi (TUIR). In altri termini, con le dichiarazioni dei redditi il contribuente italiano versa le imposte, e versa le eventuali eccedenze di imposta non precedentemente trattenute dal datore di lavoro.

In linea di massima un contribuente che ha un unico debito che è quello del lavoro dipendente, dovrebbe essere al riparo da versamenti di imposta. Perché il datore di lavoro ha provveduto alle trattenute durante tutto l’anno di stipendio. È evidente però che in presenza di altri redditi, questi ultimi cumulati con quelli erogati dal datore di lavoro, producono quelle eccedenze reddituali su cui si calcolerà la nuova Irpef da versare. Ed in aggiunta a quella già trattenuta dal datore di lavoro.

La no tax area rende inutile la presentazione del modello 730

Il contribuente che ha solo redditi da lavoro dipendente, oppure che ha solo redditi da pensione, o ancora, come il nostro lettore che ha solo redditi da indennità per disoccupati INPS, è esonerato dall’adempimento. Si tratta di contribuenti che non sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi. È evidente però che nel caso in cui il contribuente debba recuperare soldi dal fisco italiano, magari per le spese sanitarie sostenute da lui e da tutta la sua famiglia, la dichiarazione dei redditi che nasce per pagare le imposte, finisce con il diventare necessaria per recuperare le detrazioni.

Il problema di fondo per i quesiti dei nostri lettori però nasce dalla capienza fiscale. Infatti recuperare le detrazioni sulle spese sanitarie sostenute è ammissibile nel momento in cui ci sia un’imposta versata nell’anno precedente.

Una cosa che non sempre si verifica, perché per redditi inferiore ad 8.174 euro, le detrazioni per redditi da lavoro dipendente o di pensione, sono pari alle imposte dovute. In pratica si parla di no tax area, perché le detrazioni sono pari o superano le imposte.

Niente rimborsi Irpef per chi non ha versato o non lo ha fatto a sufficienza

Ne consegue che anche in presenza di spese sanitarie ingenti da recuperare, ed anche ben oltre i 1000 euro di cui ci parla il secondo lettore, nulla può essere recuperato con la dichiarazione dei redditi perché non c’è Irpef versata nell’anno precedente. Infatti la dichiarazione dei redditi del 2023 servirà per versare l’Irpef del 2022 o per recuperare le trazioni spettanti sempre nello stesso anno di imposta. Nel momento in cui un contribuente si ritrova senza capienza fiscale, perché non ha versato Irpef o ne ha avversata troppo poca, è praticamente inutile presentare la dichiarazione dei redditi. Soprattutto in presenza di ritenute Irpef pari a zero nelle buste paga o nei cedolini delle indennità percepite l’anno precedente.

Presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730 è comunque possibile

Per contro comunque va detto che nulla vieta di farlo. Sia al titolare della Naspi che al titolare di un reddito inferiore alla no tax area. Nessun ostacolo al diritto di presentare comunque la dichiarazione dei redditi. Infatti l’adempimento può essere lo stesso espletato, anche se finirà con il non sortire alcun effetto. Né dal punto di vista della maggiore imposta da versare e nemmeno della imposta da recuperare. Anche alla luce degli oneri detraibili o deducibili.