Sta per terminare il periodo concesso ai contribuenti per aderire alla rottamazione delle cartelle. La domanda di definizione agevolata delle cartelle potrà essere presentata ancora fino a oggi 30 giugno, e poi nulla più. Chi perde questo treno non potrà più aderire alla sanatoria e non potrà più godere delle agevolazioni, almeno per la versione quater della rottamazione. Ma questo non vuol dire che non ci siano vie alternative per fare pace con il Fisco. Perché ci sono possibilità di mettersi in regola azzerando le cartelle che prescindono da sanatorie, condoni e rottamazioni.

E sono possibilità sempre in vigore che i contribuenti possono sempre sfruttare. Con una procedura facile e snella che può essere fatta anche da soli.

“Gentile redazione, vi propongo un quesito riguardo le mie cartelle esattoriali. Ne ho una decina e pensando di risolvere tutto con la rottamazione delle cartelle, mi sono reso conto che solo due possono essere definite in maniera agevolata. Le altre invece no. Ma come posso fare adesso a risolvere la situazione. Le temporanee difficoltà che mi hanno portato a questa situazione debitoria sono superate. Certo, non posso pagare 6.000 euro tutto e subito. Secondo voi posso godere di qualche vantaggio differente dalla sola rottamazione delle cartelle?”

Ecco come azzerare i debiti e le cartelle che non possono entrare nella rottamazione

La rottamazione delle cartelle non riguarda tutti i debiti di un contribuenti. Infatti va detto innanzi tutto che la definizione agevolata delle cartelle riguarda i debiti affidati all’Agente della Riscossione entro il mese di giugno 2022. Quindi quelle nuove non possono essere definite in misura agevolata. E poi perché ci sono cartelle che fanno riferimento a debiti che non rientrano nella sanatoria come possono essere quelli che derivano da aiuti di Stato da restituire, o ammende per sentenze che sfociano nel penale. Quindi nella rottamazione non rientrano i debiti per aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea.

Inoltre, sono escluse le sanzioni diverse da quelle tributarie o contributive. Evidente che non si può certo parlare di un autentico condono. A tal punto che molti, tra cui il nostro lettore, non possono rottamare tutta la loro situazione debitoria. E agevolazioni dal punto di vista degli importi da pagare, senza la rottamazione non ce ne sono. Anche se qualcosa si può comunque fare.

Rottamazione cartelle, ecco i vantaggi e quali sono i debiti esclusi

Con la rottamazione, il contribuente ha due forme di vantaggio. la prima riguarda la possibilità di vedersi bonificare di fatto, sanzioni, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e aggi. Significa che il debito si abbatte subito in maniera considerevole. Ma poi c’è anche un’altra agevolazione che non si può non citare. Il debito residuo, al netto delle voci aggiuntive prima citate e di fatto cancellate, può essere pagato a rate. Il contribuente deve scegliere il numero di rate che vuole utilizzare, entro il massimo di 18 rate. E sono rate che sono trimestrali.

Significa che nella migliore delle ipotesi, per chi sceglie la via del numero massimo di rate concedibili, il debito verrebbe spalmato fino a novembre 2027. C’è anche la via del pagamento in unica soluzione, che non fa perdere le agevolazioni riguardo alla cancellazione di sanzioni, interessi e simili. Senza la rottamazione l’unica strada percorribile per chi vuole mettersi in regola resta la rateizzazione ordinaria.

Rateizzazione ordinaria delle cartelle esattoriali, scordatevi gli sconti

Niente sconti con la rateizzazione ordinaria, anzi. Perché sulle rate l’Agenzia delle Entrate Riscossione non può non caricare gli interessi. Ma resta la possibilità di godere di una dilazione del pagamento di tutte le cartelle e di tutti i debiti che il contribuente ha e che eventualmente, non rientrano nella sanatoria.

Per chiedere la rateizzazione, o ci si rivolge ad un professionista del settore, oppure si fa tutto da soli.

Infatti, tramite le credenziali di accesso ai servizi digitali delle Pubbliche Amministrazioni, che sia lo SPID piuttosto che la CIE o la CNS, poco cambia. Autenticandosi sul sito del concessionario alla riscossione, nella prima pagina ci sono nel menù a tendina a sinistra, le varie operazioni possibili. E tra le tante c’è anche la voce rateizza i tuoi debiti. Il contribuente aprendo questa sezione troverà tutte le cartelle che risultano a suo nome sul portale del concessionario. E potrà optare per inserire tutte le cartelle, oppure scegliendo solo quelle che desidera saldare rateizzandole.

A rate accettate ecco cosa bisogna fare

Dopo aver presentato la richiesta di rateizzazione, semplicemente indicando le cartelle che vuole rateizzare, praticamente in tempo reale l’Agenzia delle Entrate Riscossione risponderà inviando una email all’indirizzo di posta elettronica indicato dal contribuente come quello utile al suo contatto (serve anche il numero di cellulare). Nella email la risposta del concessionario è praticamente sempre la stessa e cioè:

“Gentile contribuente, Agenzia delle Entrate Riscossione la informa che la sua richiesta di rateizzazione è stata accolta”.

In allegato a questa email, il concessionario allega il provvedimento di accoglimento con tanto di numero di protocollo e tutti i moduli di pagamento. Il contribuente nell’istanza può indicare il numero di rate che vorrebbe ottenere. L’Agenzia delle Entrate Riscossione, in base all’importo complessivo del debito di cui si richiede la rateizzazione, concede un determinato numero di rate. E come dicevamo, con la mail di accettazione della richiesta di dilazione, in allegato anche i moduli rata per rata con le relative scadenze.