Quando la DSA bambini dà diritto alla 104? Come canta Povia: “Tutti i bambini fanno “oh”, dammi la mano, perché mi lasci solo. Sai che da soli non si può, senza qualcuno, nessuno, può diventare un uomo”.

Per quanto possa sembrare una “frase fatta”, non si può negare che i bambini siano davvero il “nostro futuro”. In grado di meravigliarsi per qualsiasi cosa, saranno gli adulti di domani e coloro che guideranno la società. Per questo motivo è importante prendersi cura di loro fin dalla più tenera età e cercare di mettere a disposizione gli strumenti necessari ad ampliare le proprie conoscenze.

In questo modo avranno gli elementi di cui hanno bisogno per destreggiarsi nel miglior modo possibile nei meandri della vita, sia in ambito personale che lavorativo.

DSA bambini, quando dà diritto alla 104

Proprio in tale ambito si rivelano fondamentali le agevolazioni a supporto dei bambini con problemi di linguaggio. In particolare, nel caso in cui venga riconosciuto uno svantaggio sociale e ambientale, si ha diritto alle Legge 104. Grazie a quest’ultima è possibile accedere a diversi diritti e agevolazioni come, ad esempio, attività di logopedia presso strutture pubbliche o private accreditate a titolo gratuito. Un intervento volto a sviluppare le abilità comunicative dei più piccoli e facilitare il processo di apprendimento.

Entrando nei dettagli, come stabilito dall’articolo 3 della legge numero 104 del 5 febbraio 1992, quest’ultima viene riconosciuta a coloro che presentano:

“una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”.

Bambini con problemi di linguaggio: come richiedere il riconoscimento della Legge 104

Il riconoscimento della Legge 104 nei bambini con DSA non avviene in automatico, bisogna invece avanzare apposita richiesta. A tal fine bisogna innanzitutto rivolgersi al pediatra o medico di famiglia che deve inviare, telematicamente all’Inps, il certificato medico introduttivo.

Ma non solo, rilascia il codice univoco che deve essere utilizzato per inoltrare la domanda di invalidità all’Inps. Tale richiesta può essere presentata attraverso l’apposito servizio disponibile sul sito dell’istituto di previdenza.

In alternativa è possibile rivolgersi a un CAF o a un patronato. Una volta inviata la richiesta, l’Inps convoca il bimbo per una visita di accertamento. La Commissione medico legale, se non ci sono problemi, provvede quindi a rilasciare un verbale volto ad accertare lo stato di disabilità e l’eventuale riconoscimento della Legge 104.

Le agevolazioni a cui hanno diritto i genitori

Se si accerta la gravità della disabilità del bambino, i genitori possono richiedere tre giorni di permesso al mese retribuiti e congedi parentali fino al dodicesimo anno di vita. È possibile richiedere un insegnante di sostegno anche se ai bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento non è riconosciuto un handicap grave.

Se non ottengono il riconoscimento della Legge 104 e non richiedono un insegnante di sostegno, invece, è possibile beneficiare di una didattica personalizzata e strumenti di supporto.

È possibile ottenere l’indennità di frequenza senza il riconoscimento della Legge 104?

Ebbene sì, è possibile richiedere e ottenere l’indennità di frequenza pur non essendo in possesso dei requisiti della legge 104. Come spiegato sul sito dell’Inps:

“L’indennità di frequenza è una prestazione economica, erogata a domanda, finalizzata all’inserimento scolastico e sociale dei minori con disabilità fino al compimento della maggiore età. Il beneficio spetta ai cittadini minori di 18 anni, con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età, nonché ai minori ipoacusici, che soddisfano i requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge”.