Le misure di pensionamento anticipato del 2024 stabiliscono il divieto di cumulare redditi da lavoro con il reddito di pensione, rappresentando uno dei limiti più gravi. Questo limite funge da deterrente per chi desidera utilizzare queste misure ma necessita di arrotondare la pensione lavorando.

Il principio è sempre lo stesso: lo Stato consente di andare in pensione prima perché si presume una minore capacità o desiderio di lavorare. Da qui nasce questo vincolo, che, nonostante rappresenti una limitazione, può essere superato tramite specifiche tipologie di attività lavorativa.

È cruciale prestare attenzione a questo vincolo per evitare il rischio di perdere la prestazione previdenziale e di dover restituire i soldi ricevuti nei mesi precedenti.

“Buonasera, volevo capire come posso lavorare e svolgere il lavoro autonomo occasionale che non mi faccia perdere la pensione di Quota 100 presa nel 2021. Ho 65 anni di età e volevo svolgere qualche lavoro. Perché la pensione non mi basta con un mutuo da pagare, bollette, assicurazioni e così via.”

Divieto di cumulo tra pensione e lavoro, quali vincoli ci sono e come superarli

Il vincolo del divieto di cumulo tra i redditi da pensione e quelli da lavoro è un grave fardello, come illustrato dalla domanda del nostro lettore. Questo vincolo colpisce chi non riesce a sostenersi economicamente solo con la pensione. Purtroppo, il divieto è specifico per le pensioni di Quota 100, misura attiva tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021. Dall’età di 62 anni fino ai 67 anni, sono ben cinque anni in cui è vietato lavorare.

Lo stesso divieto si applica anche alle misure successive, come Quota 102 introdotta nel 2022, e ora anche Quota 103. In aggiunta, da inizio anno, si applica anche alle pensioni con l’APE sociale.

Divieto di cumulo dei redditi da lavoro con le pensioni, cosa significa?

Chi è uscito dal lavoro con una delle misure a quota e chi adesso continuerà a farlo con l’APE sociale non può svolgere attività lavorative autonome o dipendenti, a meno che non si tratti di lavoro autonomo occasionale.

Vedremo cosa comporta questa eccezione. Il divieto è vincolante e chi viene scoperto a violarlo decade dal diritto al trattamento previdenziale che percepisce e deve restituire all’INPS tutti i ratei di pensione ricevuti nello stesso anno del provvedimento di decadenza. È un rischio significativo che non deve essere sottovalutato.

Il lavoro autonomo occasionale, di cosa si tratta?

L’unica eccezione permessa è il lavoro autonomo occasionale, a patto che i redditi annui non superino i 5.000 euro. La normativa è chiara nel stabilire questa come unica forma di cumulabilità tra le pensioni e i redditi da lavoro. Il divieto scatta dal primo giorno di pensionamento e persiste fino al raggiungimento dei 67 anni di età per la pensione di vecchiaia.

Solo il lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui è consentito. Questa soglia include tutti i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale dello stesso anno, sia quelli precedenti il pensionamento sia quelli successivi al compimento dei 67 anni, purché avvengano nello stesso anno solare. Si ricorda che il lavoro autonomo occasionale è un’attività svolta senza continuità e senza vincoli di subordinazione tra il prestatore d’opera e il committente.