Verde, tu che sei il fiato del bosco e entri nell’anima delle foglie e metti la tua linfa in ogni filo d’erba, continua a fare del bene alla vita. E anche se ci sono orchi di cemento pronti a ghermirti, il mondo non sia separato dal tuo cuore festante, dal tuo polmone gentile“, afferma Fabrizio Caramagna. La Terra, d’altronde, è la nostra risorsa più importante e per questo motivo è fondamentale prendersene cura, fin da subito.

In particolare è fondamentale non sottovalutare l’inquinamento dell’ambiente che si rivela essere uno dei maggiori problemi della nostra società.

Partendo da questi presupposti nasce la necessità di adottare comportamenti sostenibili per garantire un futuro prospero alle generazioni che verranno dopo di noi.

A tal fine è necessario evitare di consumare tutte le risorse attualmente disponibili, per consentire loro di avere le nostre stesse opportunità. Un punto di vista condiviso dai governi delle varie nazioni che sono costantemente al lavoro per favorire il passaggio a un’economia green. Ebbene, proprio in tale ambito si inserisce la nuova direttiva Ue che porta con sé importanti cambiamenti. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Direttiva case green, a rischio bonus caldaie a gas: cosa cambia

Se il testo della direttiva casa green del Parlamento Europeo dovesse essere approvato, potremmo a breve ritrovarci a dover fare i conti con delle importanti novità. In particolare a finire nel mirino potrebbero essere le agevolazioni fiscali per le caldaie a gas che potrebbero essere cancellate oppure rivolte a sostenere altri tipi di impianti.

Ad esempio, l’ecobonus potrebbe essere destinato a sostenere l’acquisto di apparecchi ibridi oppure funzionanti con gas rinnovabili, come l’idrogeno. Il tutto fermo restando il principio che i primi a poterne beneficiare sarebbero le famiglie “vulnerabili e a  basso reddito“. In particolare la direttiva UE casa green potrebbe vietare l’utilizzo dei sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, come le caldaie a gas.

Un divieto, quest’ultimo, che andrebbe a riguardare i nuovi edifici e quelli in fase di ristrutturazione.

Entrando nei dettagli, dal testo della direttiva poc’anzi citata si evince che “gli Stati membri non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili, al più tardi da gennaio 2024“. Questo, pertanto, vuol dire che si avrebbe poco tempo a disposizione per mettere in campo le novità introdotte dalla direttiva. Al momento, comunque, ancora nulla è dato per scontato. Non resta quindi che attendere e vedere quali misure verranno effettivamente attuate per favorire un’economia più green, in quali termini e relative tempistiche.