La lotta alla pratica delle dimissioni in bianco è alla base della riforma che impone le dimissioni online. La novità scatterà tra pochi giorni: dal 12 marzo 2016 saranno accettate solo risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro pervenute per via telematica.

Dimissioni online, come fare domanda

A breve quindi tutte le domande di dimissioni dovranno essere inoltrate compilando i moduli disponibili sul sito internet del ministero. Questo serve ad attribuire all’espressione della volontà una data certa, contrastando appunto la pratica delle dimissioni in bianco.

Tutte le dimissioni presentate in altre forme saranno considerate inefficaci.

La domanda può essere presentata personalmente (se si è in possesso del pin Inps) o tramite patronati.

Dimissioni in modalità diverse o fuori dai tempi: effetti e sanzioni

Non sono previste sanzioni per il lavoratore che non presenta le dimissioni online: se quest’ultimo non compila i moduli appositi su internet, il datore di lavoro non avrà altra scelta che licenziarlo (il che comporta per lui un aggravio di costi sia per il datore che per lo Stato posto che il dipendente licenziato avrebbe diritto alla Naspi).

Il lavoratore è inoltre tenuto a rispettare il termine di preavviso previsto dal contratto: in caso contrario le dimissioni restano efficaci ma il dipendente è obbligato a rimborsare all’impresa eventuali danni economici.

Dopo l’invio della richiesta di dimissioni online è ammessa la revoca entro sette giorni.

Dimissioni 2016: le eccezioni alla procedura online

Tutte le richieste di dimissioni a partire dal 12 marzo 2016 dovranno pervenire tramite web. Le uniche eccezioni alla procedura telematica sono previste per i dipendenti pubblici, i recessi durante il periodo di prova e i lavoratori marittimi. A precisarlo è la circolare numero 12/2016 del Ministero del Lavoro. La nuova procedura di dimissioni online inoltre non si applica alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro o alla richiesta di dimissioni presentata dalla lavoratrice in maternità o nei primi tre anni di vita del bambino (in questo secondo caso vale anche per i neo papà).

In questi ultimi casi infatti le dimissioni devono sottostare alla convalida del servizio ispettivo del ministero del lavoro. La ratio è chiaramente quella di offrire una maggiore tutela alle categorie più a rischio di dimissioni in bianco. E’ escluso dalla procedura di dimissioni online anche il lavoro domestico.

Convalida dimissioni: quando serve