E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, (GU Serie Generale n.303 del 30-12-2023), il  primo modulo di riforma dell’Irpef. Infatti, con il D.lgs n° 216/2023, in attuazione della legge di delega per la riforma fiscale, il Governo è intervenuto sulla tassazione Irpef, rivedendo tra l’altro i paletti in base ai quali è possibile scaricare le spese in dichiarazione dei redditi. Si pensi alle detrazioni Irpef per le spese veterinarie, funebri, universitarie, ecc.

Oltre ai limiti già in vigore, con la riforma fiscale vengono introdotti nuovi paletti per i contribuenti con i redditi oltre una certa soglia.

Vediamo nello specifico quali sono le novità in materia di detrazioni Irpef introdotte dalla riforma fiscale.

Detrazioni Irpef. Tra pagamenti tracciati e limiti reddituali

A partire dalle spese sostenute dal 2020 in avanti, la detrazione è ammessa solo se queste sono state pagate tramite strumenti tracciati.

Tale limitazione riguarda gli oneri per i quali è ammessa una detrazione del 19% come da art.15 del TUIR (DPR 917/86) e altre disposizioni normative.

Nei fatti, sono interessati dagli obblighi di pagamento tracciato, i seguenti oneri:

  • spese sanitarie;
  • interessi per mutui ipotecari per acquisto immobili;
  • spese per istruzione;
  • spese funebri;
  • spese per l’assistenza personale;
  • spese per attività sportive per ragazzi;
  • spese per intermediazione immobiliare;
  • spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede;
  • ecc.

Si considerano tracciati i pagamenti effettuati con carta di credito, prepagate, bancomat, bonifico, ecc.

Possono essere pagate in contanti senza che ciò comprometta il diritto alla detrazione: le spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché le spese per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.

Cosicché, ad esempio, è possibile pagare in contanti un farmaco veterinario senza perdere la possibilità di scaricare la spesa in dichiarazione dei redditi.

Per dimostrare che la spesa è stata pagata in contanti, è necessario conservare: la ricevuta bancomat, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA.

In mancanza, l’utilizzo del mezzo di pagamento «tracciabile» può essere documentato mediante l’annotazione in fattura o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che cede il bene o effettua la prestazione di servizio. Si vedano le istruzioni di compilazione del 730.

I limiti di detrazione per i redditi più alti

Oltre all’obbligo dei pagamenti tracciati, per alcuni contribuenti, le detrazioni Irpef possono variare a seconda del reddito conseguito.

In particolare, sempre dal 2020, la detrazione dall’imposta lorda per alcune delle spese indicate nell’art. 15 del TUIR varia in base all’importo del reddito complessivo.

Più nello specifico:

  • la detrazione spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000;
  • in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000 (art. 15, comma 3-bis, del TUIR).

Sono interessate da tale meccanismo le spese di: intermediazione immobiliare, veterinarie, per servizi di interpretariato dei soggetti riconosciuti sordi, funebri, di istruzione non universitaria, di istruzione universitaria, per minori o maggiorenni con DSA, ecc.

Detrazioni Irpef, pagamenti tracciati e doppia franchigia, chi non scaricherà più?

Oltre ai limiti fin qui analizzati, il D.Lgs 216/2023, con il quale il Governo dà attuazione al primo modulo di riforma dell’Irpef, sono introdotte alcune limitazioni alla detrazioni Irpef.

Più in particolare,  per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a euro 50.000, l’ammontare della detrazione dall’imposta lorda, spettante per l’anno 2024 è diminuito di un importo pari a euro 260.

Dunque, con reddito superiore a 50.000 euro viene introdotta una franchigia di 260 euro.

Ciò riguarda tutte le detrazioni del 19% previste dal TUIR o da altre norme nonché:

  • le erogazioni liberali in favore dei partiti politici;
  • i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi di cui all’articolo 119, comma 4, quinto periodo, del decreto-legge 19
    maggio 2020, n. 34.

Tanto per fare un esempio, ipotizziamo che un contribuente sostenga nel corso del 2024:

  • spese funebri per un importo pari a 3.500 euro;
  • spese per istruzione universitaria per 1.500 euro.

Il contribuente ha un reddito pari a 60.000 euro.

In tale caso la detrazione teorica di 950 (5. 000 euro *19%) è ridotta di 260 euro. Il contribuente avrà diritto a una detrazione di 690. Dunque il taglio delle detrazioni opera per i redditi da 50.000 euro in su.

A ogni modo, il limite reddituale di 50.000 euro deve essere assunto  al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze.

La franchigia in parola non si applica per le spese sanitarie (articolo 15, comma 1, lettera c) del TUIR).

Riassumendo…

  • La riforma fiscale introduce un ulteriore paletto alle detrazioni Irpef;
  • per i titolari di reddito oltre 50.000 euro, è prevista una franchigia di 260 euro;
  • le detrazioni complessivamente spettanti saranno ridotte di 260 euro.