L’acquisto di un’abitazione rappresenta uno dei momenti più significativi nella vita di una persona, non solo per l’impatto economico ma anche per le implicazioni fiscali che ne derivano. Nel contesto italiano, una particolare agevolazione fiscale ha catturato l’attenzione di chi ha investito in immobili di classe energetica A o B: la detrazione IVA sull’acquisto casa effettuato entro il 31 dicembre 2017. Una misura introdotta per incentivare l’acquisto di unità abitative più efficienti dal punto di vista energetico, promuovendo allo stesso tempo il settore immobiliare e la sostenibilità ambientale.

Gli acquirenti che hanno approfittato di questa opportunità hanno potuto beneficiare di un significativo risparmio fiscale, detraendo, in dichiarazione redditi, metà dell’IVA sull’acquisto. La legge di bilancio 2023 è intervenuta ammettendo nuovamente l’agevolazione anche per gli acquisti fatti nel 2023, con impatto, quindi, nella Dichiarazione redditi 2024 da presentare quest’anno e riferita all’anno d’imposta passato.

La storia dell’incentivo fiscale

Volendo ripercorrere un po’ di storia, la detrazione IVA per l’acquisto casa è stata introdotta per la prima volta dal comma 56 della legge di stabilità 2016 (legge n. 208 del 2015) per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2016. Successivamente fu prorogata, dall’art. 9 del decreto-legge n. 244 del 2016, anche agli acquisti fatti nel 2017.

A seguire più nessuna proroga, fino alla legge di bilancio 2023 che, al comma 76, stabilisce nuovamente l’agevolazione anche per gli acquisti fatti nel periodo 1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2023. Nessuna nuova proroga, invece, con riferimento agli acquisti fatti nel 2024.

Requisito fondamentale ai fini del beneficio resta che l’acquisto deve essere fatto direttamente dall’impresa che ha costruito la casa. A questo proposito, per “impresa costruttrice” si intende l’impresa che applica l’IVA all’atto della vendita, considerando tale non solo l’impresa che ha realizzato l’immobile ma anche le imprese di ripristino o c.d. ristrutturatrici che hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici (chiarimenti sul 730 – Circolare Agenzia Entrate n. 7/E del 2017).

Detrazione IVA acquisto casa, l’indicazione in dichiarazione redditi

Come già anticipato, l’agevolazione consiste nella possibilità di portare in detrazione, nella dichiarazione dei redditi, il 50% dell’IVA pagata sull’acquisto. Se, quindi, ad esempio, la casa è costata 100.000 euro più IVA al 22%, significa che il contribuente ha pagato 22.000 euro di IVA, su cui spetta una detrazione IRPEF di 11.000 euro.

La detrazione IVA per l’acquisto casa deve essere spalmata in 10 quote annuali di pari importo. Ne consegue che:

  • chi ha acquistato casa nel 2016, nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023) indicherà l’ottava quota di detrazione
  • chi ha acquistato casa nel 2017, nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023) indicherà la settima quota di detrazione.

Chi avrà acquistato casa nel 2023 ed ha i requisiti per l’agevolazione in esame, godrà della prima delle 10 quote di sgravio nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023). L’indicazione avviene al rigo E59 (in caso di 730/2024) o al rigo RP59 (in caso di Modello Redditi 2024). Nel rigo bisogna indicare il numero della rata che si porta in detrazione e l’importo dell’IVA pagata a suo tempo. Nel Modello Redditi bisogna indicare anche l’importo della rata.

Si ricorda che il beneficio riguarda anche la pertinenza, a condizione che l’acquisto di quest’ultima avvenga contestualmente all’acquisto dell’unità abitativa e l’atto di acquisto dia evidenza del vincolo pertinenziale.

Riassumendo

  • la legge di bilancio 2023 ha ammesso la detrazione IVA per l’acquisto casa
  • la detrazione fu prevista per la prima volta con riferimento agli acquisti fatti nel 2016 e poi prorogata anche a quelli del 2017
  • la manovra del 2023 l’ha riammessa agli acquisti fatti nel 2023
  • il beneficio consiste nello sgravio fiscale pari al 50% dell’IVA pagata sull’acquisto della casa appartenente a classe energetica A o B
  • la detrazione si spalma in 10 quote annuale di pari importo
  • quindi, chi ha acquistato nel 2023, nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023) potrà riportare in detrazione la prima delle dieci quote.