L’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER) ha annunciato sul proprio sito ufficiale le date limite per aderire alla sanatoria delle cartelle esattoriali. Tuttavia, vi sono individui che non sono riusciti a effettuare il pagamento delle rate previste per il 20 marzo, perdendo di conseguenza l’opportunità offerta dalla rottamazione delle cartelle.

Questo scenario pone serie complicazioni per coloro che, dopo aver scelto di rateizzare il debito senza procedere al pagamento, hanno tentato di avvalersi della “pace fiscale“, che a sua volta è risultata inapplicabile.

A seguito della perdita dei benefici sia della rateizzazione “ordinaria” che della rottamazione, l’ADER inizia le procedure standard di recupero crediti, che possono portare, tra le altre cose, al pignoramento di beni presso terzi o all’applicazione di un fermo amministrativo sui veicoli di proprietà.

Vediamo quindi quali possono essere le ripercussioni per chi non ha adempiuto ai pagamenti, né nella fase ordinaria né in quella prevista dalla pace fiscale.

La rottamazione delle cartelle tra proroga e prossime scadenze

Grazie al DL 215/2023, c.d. decreto Milleproroghe, le prime tre rate della rottamazione delle cartelle potevano essere pagate entro il 20 marzo. Non erano ammessi pagamenti tardivi o parziali.

Con un avviso “rottamazione-quater” pubblicato sul proprio portale, l’ADER ha fatto il punto sulle prossime scadenze.

La quarta rata dei contribuenti ordinari potrà essere versata entro il 31 maggio.

La norma prevede comunque una tolleranza di cinque giorni, per cui il pagamento è considerato tempestivo se effettuato entro mercoledì 5 giugno 2024. Le restanti rate del 2024 andranno saldate entro il 31 luglio e il 30 novembre, ovvero secondo le scadenze del proprio piano contenuto nella Comunicazione delle somme dovute.

I residenti dei territori alluvionati, allegato 1 del DL 61/2023, di cui alle Regioni Emilia Romagna, Marche e Toscana, entro il 20 marzo avrebbero dovuto versare la 1° e la 2° rata. Sempre per tali soggetti, la terza rata dovrà essere versata entro il 31 maggio 2024.

La quarta entro il 31 agosto 2024. A tali scadenza si aggiungono 5 giorni di tolleranza.

Rottamazione cartelle decaduta con fermo amministrativo e pignoramento sul conto

Fatta tale necessaria ricostruzione, veniamo alla questione decadenza della rottamazione delle cartelle.

La situazione si complica per chi:

  • aveva già rateizzato la cartella post 1° luglio 2022, senza però pagare con decadenza del piano di rateazione;
  • aveva presentato per gli stessi debiti istanza di rottamazione delle cartelle, anch’essa poi divenuta inefficace.

Il riferimento alla data del 1° luglio 2022 è molto importante perchè per i piani di dilazione richiesti dal 16 luglio 2022, in ipotesi di decadenza (mancato pagamento di 8 rate anche non consecutive), il debitore non può nuovamente rateizzare. Dunque, decaduto il vecchio piano di dilazione e persa la chance di rottamazione delle cartelle, non resta che pagare.

In questi casi la scelta di pagare post rottamazione è obbligata .

L’ADER attiverà le ordinarie attività di riscossione che potrebbero portare ad esempio ad un pignoramento presso terzi o ad un fermo amministrativo sul veicolo di proprietà.

Pignoramento presso terzi e fermo amministrativo: se la rottamazione è decaduta

L’ADER può richiedere a un terzo di versare direttamente all’Agenzia delle entrate-Riscossione quanto da lui dovuto al debitore della cartella.

Se il pignoramento riguarda stipendi, salario, o qualsiasi altra indennità derivante da rapporto di lavoro o di impiego, esistono per l’Agente della riscossione alcuni limiti:

  • fino a 2.500 euro la quota pignorabile è un decimo;
  • tra 2.500 e 5.000 euro la quota pignorabile è un settimo;
  • sopra i 5.000 euro la quota pignorabile è un quinto.

Anche il conto corrente può essere pignorato. In tale caso non potrà essere pignorato solo l’ultimo stipendio che resta sempre disponibile per qualsiasi necessità del debitore. Nei fatti, non operano le fasce di protezione sopra elencate.

Sul fermo amministrativo, entro 30 giorni dal preavviso di fermo, se ricorrono le condizioni, il contribuente può segnalare all’ADER che:   il veicolo è strumentale all’attività di impresa o della professione da lui esercitata (modello F2); il veicolo è adibito o destinato ad uso di persone diversamente abili (modello F3).

In tali casi il fermo amministrativo si può bloccare.

Riassumendo.

  • Il 20 marzo scadevano le prime tre rate della rottamazione delle cartelle,
  • gli inadempimenti, con una precedente rateazione richiesta dal 16 luglio 2022 e poi decaduta, non potranno nuovamente rateizzare;
  • in tale caso l’ADER attiva le ordinarie attività di riscossione.