L’incubo che vive chiunque abbia debiti con il fisco è la possibilità del pignoramento del conto corrente. Aprire un conto corrente all’estero può convenire a chi ha debiti per mettere al riparo i propri risparmi? Sicuramente il pignoramento di un conto corrente in uno Stato estero è più complicato ma non impossibile quando il credito è il Fisco poiché l’Agenza delle Entrate Riscossione ha in mano strumenti molteplici per costringere i contribuenti al pagamento delle cartelle esattoriali. A tal proposito si potrebbe approfondire leggendo Pignoramento conto corrente: come blindarlo dal prelievo forzoso.

Conto corrente all’estero: mette in salvo i risparmi dal Fisco?

Con le fine dell’epoca dei paradisi fiscali finisce anche quella del segreto bancario e questo rende tracciabile e visibile qualsiasi conto si possa possedere in uno Stato Estero che ha delle convenzioni internazionali con l’Italia strette proprio per contrastare l’evasione fiscale.

L’Agenzia delle Entrate è in grado, quindi, di risalire anche ai soldi che sono stati portati fuori dell’Italia e chi, pur avendo debiti con il Fisco, porta i propri soldi all’estero oltre a poter subire il sequestro delle somme rischia anche un procedimento penale per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Questo è quanto chiarito da una  sentenza della Corte di Cassazione di poche ore fa, la numero 37136 del 26 luglio 2017, la quale chiarisce che il reato scatta solo qualora il debito riguardi imposte come IVA, Irpef ed imposte sui redditi e che il debito stesso sia superiore ai 50mila euro.

Chi allo scopo di sottrarsi al pagamento delle imposte aliena i propri beni o compie atti fraudolenti sugli stessi, è sanzionabile penalmente se la condotta posta in essere è volta a rendere inefficace la riscossione coattiva. In parole povere chi sposta i propri averi all’estero per evitare il pignoramento del conto corrente per pagare le imposte commette reato.

Non solo aprire un conto corrente all’estero è visto come sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, ma anche finte vendite, donazioni o altri atti fraudolenti che sottraggano i beni al pagamento del debito con il Fisco.

Aprire un conto corrente all’estero, chiariamolo, non è un reato poiché chi lo fa non ha debiti con il Fisco non corre alcun rischio. A commettere reato è colui che, pur avendo cartelle esattoriali non pagate nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, decide di spostare i propri soldi su un conto corrente estero per evitare che vengano utilizzati per il pagamento delle imposte. Il reato, tra le altre cose, non è contemplato quando il creditore è un privato: se si apre un conto corrente all’estero per non pagare più un mutuo contratto non può essere querelato.