A partire dal prossimo anno in pensione a diverse età. Ma più si anticipa più si paga in termini di penalizzazione sull’assegno INPS. A confronto, invece, con quanto si prenderebbe con il ritiro dal lavoro a 67 anni. Ovverosia, con la pensione INPS di vecchiaia così come è riportato in questo articolo.

Dal prossimo anno in pensione a diverse età a partire probabilmente dai 62 anni. Ma con il ricalcolo dell’assegno con il sistema contributivo. È questa, infatti, la proposta per le pensioni anticipate dal 2023 formulata dal Governo italiano guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi.

Una proposta che, in particolare, è stata fatta ai Sindacati di Cgil, Cisl e Uil prima dell’inizio della guerra in Ucraina.

Dal prossimo anno in pensione a diverse età ma più si anticipa più si paga: si delinea la riforma strutturale della previdenza pubblica

Si delinea la riforma dal prossimo anno per andare in pensione a diverse età, ma in realtà al momento il dialogo tra il Governo italiano ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil è sospeso. In altre parole, non si sa quando l’Esecutivo Draghi ed i Sindacati torneranno ad incontrarsi.

E questo a causa della guerra in Ucraina che ha stravolto repentinamente l’agenda di Governo. E quindi, quantomeno al momento, quella dal prossimo anno di andare in pensione a diverse età è solo un’ipotesi. Visto che per ora della riforma pensioni dal 2023 del Governo Draghi non c’è nemmeno una bozza.

La riforma 2023 sospesa ed i tre tavoli tematici per la revisione della previdenza pubblica

Dal prossimo anno in pensione a diverse età si potrebbe andare con la flessibilità in uscita che rientra in uno dei tre tavoli tematici di confronto Governo-Sindacati. Mentre gli altri due tavoli tematici sono incentrati sulle pensioni dei giovani e delle donne, e sul rilancio della previdenza complementare.