“Nella vita ci sono cose ben più importanti del denaro. Il guaio è che ci vogliono i soldi per comprarle!“, affermava Groucho Marx. Per acquistare un bene o un servizio, infatti, viene sempre richiesto un esborso economico. Non tutti però, complice la crisi in corso, riescono a sostenere le varie spese.

Lo sanno bene i tanti anziani che percepiscono delle pensioni dall’importo talmente basso da non riuscire ad arrivare alla fine del mese. In tale ambito giungono buone notizie per molti pensionati che da ottobre a dicembre 2022 beneficeranno di un cedolino più ricco del solito.

Ecco per quale motivo e gli importi comunicati dall’Inps.

Da ottobre a dicembre, tre mesi di pensioni più alte: ecco gli importi comunicati dall’INPS

Nel corso degli ultimi tre mesi dell’anno 2022 i pensionati potranno beneficiare di un cedolino più sostanzioso. Come si evince dal sito dell’Inps, infatti:

Aumentano gli importi delle pensioni di ottobre, novembre e dicembre 2022, inclusa la tredicesima. Il decreto Aiuti bis ha infatti previsto, in attesa dell’applicazione della percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per il 2022 con decorrenza 1° gennaio 2023, con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ottobre, novembre e dicembre 2022, inclusa la tredicesima, il riconoscimento in via transitoria di un incremento di due punti percentuali”.

Entrando nei dettagli, il Decreto Aiuti Bis ha stabilito l’anticipazione della perequazione del 2% da ottobre a dicembre dell’anno in corso. A novembre viene applicata anche una rivalutazione dello 0,2% come conguaglio per il calcolo della perequazione dell’anno 2021. A questo si aggiunge, per effetto del Decreto Aiuti Ter, il bonus da 150 euro una tantum.

Pensioni perequazione 2%: chi ne ha diritto

Stando a quanto previsto dal Decreto Aiuti bis, si ha diritto a partire da ottobre 2022, fino alla fine dell’anno in corso, all’anticipo della rivalutazione pensionistica al 2%.

Tale misura riguarda solamente i soggetti che percepiscono un reddito pari a massimo 35 mila euro l’anno. Nel caso in cui si percepisca un reddito di importo più alto non si ha diritto alla rivalutazione anticipata. A partire dal mese di gennaio 2023, invece, tutti quanti potranno beneficiare della rivalutazione automatica delle pensioni, a prescindere dal proprio reddito.

Entrando nei dettagli, gli aumenti per effetto dell’anticipo della rivalutazione delle pensioni del 2%, sono i seguenti:

  • massimo 41,95 euro per trattamenti da zero euro a 2.097,40 euro;
  • fino a 51,39 euro per pensioni da 2.097,41 euro a 2.621,75 euro;
  • massimo 52,44 euro per trattamenti da 2.621,76 euro a 2.692 euro;
  • da 2.692,01 euro a 2.744,44 euro viene applicata la cosiddetta clausola di salvaguardia. Ovvero la maggiorazione viene calcolata facendo la differenza tra la cifra della pensione e il limite di 2.744,44 euro.

L’incremento è calcolato sull‘importo cumulato e riguarda le pensioni dei mesi di ottobre, novembre e dicembre, compresa la tredicesima. Per verificare l’importo di tale incremento, bisogna consultare il proprio cedolino nell’area riservata dell’Inps. L’importo della perequazione del 2% è indicato sotto la voce “Incremento D.L. Aiuti bis”. Non hanno diritto a tale aumento, invece, i percettori di indennità di accompagnamento e indennità di frequenza.

Incremento dello 0,2% sulle pensioni a partire da novembre

In base a quanto previsto dal decreto Aiuti bis, viene anticipato al 1° novembre 2022 il conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni per il 2021 con una percentuale pari allo 0,2%. Tale percentuale è data dalla differenza tra l’indice di rivalutazione utilizzato nel corso del 2022, ovvero dell’1,7%, e il livello di inflazione definitiva pari all’1,9%. Tale incremento riguarda tutti i titolari di trattamenti pensionistici, a prescindere dal proprio reddito.

Bonus da 150 euro una tantum

Sempre nel corso del mese di novembre 2022 i pensionati possono beneficiare del pagamento di un bonus da 150 euro una tantum, così come previsto dal Decreto Aiuti Ter.

Hanno diritto a tale indennità i soggetti che hanno un reddito assoggettabile ad Irpef di importo inferiore a 20 mila euro. I soggetti aventi diritto non devono presentare alcuna richiesta. Tale trattamento, infatti, viene erogato in automatico e appare nel cedolino di novembre sotto la voce “Indennità una tantum D. l. Aiuti- ter“.