Il blocco alle esportazioni in Russia di moltissimi prodotti made in Italy ha portato diverse imprese a perdere un grossa fetta di mercato.  In considerazione di tale blocco, il “decreto Aiuti” approvato due giorni fa dal Governo prevede specifici aiuti ossia dei contributi a fondo perduto per quelle imprese che maggiormente stanno subendo le conseguenze del conflitto Russo-Ucraina.

“Decreto Aiuti”. I nuovi contributi a fondo perduto

Il decreto Aiuti istituisce un fondo per l’erogazione di contributi a fondi perduto per le imprese che hanno subito una contrazione delle domanda a causa del conflitto Russo-Ucraina.

Nello specifico il fondo mira a coprire le perdite di fatturato derivanti:

  • dalla contrazione della domanda,
  • dall’interruzione di contratti e progetti esistenti,
  • nonchè dalla crisi nelle catene di approvvigionamento.

Rientrano tra i beneficiari  le piccole e medie imprese. Come definite dalla Raccomandazione della Commissione europea n. 2003/361/CE.

Quali requisiti devono essere rispettati?

In particolare, le suddette imprese devono rispettare cumulativamente, i seguenti requisiti:

  • hanno realizzato negli ultimi due anni operazioni di vendita di beni o servizi, ivi compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con l’Ucraina, la Federazione russa e la Bielorussia, pari almeno al 20 per cento del fatturato aziendale totale;
  •  il costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati nel corso dell’ultimo trimestre antecedente l’entrata in vigore del presente decreto è incrementato almeno del 30 per cento rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2019 ovvero, per le imprese costituite dal primo gennaio 2020, rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2021;
  • hanno subito nel corso del trimestre antecedente l’entrata in vigore del presente decreto un calo di fatturato di almeno il 30 per cento rispetto all’analogo periodo del 2019.

Come si calcola il contributo a fondo perduto?

Il contributo a fondo perduto previsto dal “decreto Aiuti” è calcolato applicando specifiche percentuali alla differenza tra:

  • ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre anteriore all’entrata in vigore del “decreto Aiuti” e
  • l’ammontare dei medesimi ricavi riferiti al corrispondente trimestre del 2019.

Le percentuali sono così determinate:

  • 60 per cento, per i soggetti con ricavi  2019 non superiori a 5 milioni di euro;
  • 40 per cento, per i soggetti con ricavi 2019 superiori a 5 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro.

Per le imprese costituite dal primo gennaio 2020 il periodo di imposta di riferimento è il 2021.

Ad ogni modo, i nuovi contributi a fondo perduto sono riconosciuti nel rispetto dei limiti  previsti dalla comunicazione della Commissione europea del 23 marzo 2022 (C 2022/C131 I/01)- Comunicazione che reca il  “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”.

Sarà necessario un decreto del Ministro dello sviluppo economico per definire: le modalità attuative di erogazione delle risorse,  il termine di presentazione delle domande,  nonché le modalità di verifica del possesso dei requisiti da parte dei beneficiari.

Requisiti che potranno essere attestati dall’impresa anche con autodichiarazioni.