Grazie alla Legge di Bilancio 2024 il Governo intende garantire diverse misure a sostegno delle famiglie con figli a carico. Tra queste si annovera il un taglio del cuneo fiscale rafforzato per le lavoratrici mamme, che potranno così beneficiare di buste paghe più ricche.

Come cantava Franco Battiato con la canzone La cura: “Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto. Conosco le leggi del mondo e te ne farò dono. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale e io avrò cura di te”.

Un brano che ogni genitore potrebbe dedicare ai propri figli.

Tutte le mamme e papà, infatti, sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa per garantire loro una vita serena. Un compito tutt’altro che semplice. Tra lavoro, scuola e impegni vari, purtroppo, riuscire a conciliare tutto risulta molto difficile. Se tutto questo non bastasse, complice l’inflazione, lo stipendio spesso non risulta adeguato a soddisfare le varie esigenze di una famiglia.

Cuneo fiscale rafforzato: aumento potenziato degli stipendi delle lavoratrici mamme

Al fine di offrire un aiuto ai nuclei famigliari con figli ed economicamente più in difficoltà, il governo introdurrà a partire dal prossimo anno nuove ed importanti agevolazioni. Ad esempio, l’articolo 37 del disegno di legge della Manovra 2024:

“per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, riconosce un esonero del cento per cento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.  In via sperimentale, per l’anno 2024, tale esonero è riconosciuto anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo”.

Si tratta, in pratica, di uno sgravio contributivo al 100% fino a massimo tre mila euro all’anno, che verrà riconosciuto a prescindere dal reddito delle lavoratrici.

Non si dovrà presentare alcuna domanda, poiché il riconoscimento dell’agevolazione avverrà in automatico. Non ne hanno diritto le mamme che lavorano da casa, con contratto a tempo determinato, le libere professioniste e le lavoratrici domestiche.

Le imprese potranno inoltre beneficiare di una deduzione del 120% in caso di assunzione di lavoratori a tempo indeterminato. Tale soglia aumenterà fino al 130% se l’assunzione riguarda lavoratrici mamme.

Ma non solo, come reso noto dalla Premier Giorgia Meloni in conferenza stampa, al fine di difendere il potere di acquisto delle famiglie, il governo ha deciso di confermare per il prossimo anno:

“il taglio del cuneo contributivo che avevamo disposto lo scorso maggio, che vi ricordo essere di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35 mila euro, di 7 punti percentuali per chi ha redditi fino a 25 mila euro. È un aumento in busta paga che mediamente corrisponde a circa 100 euro al mese e coinvolge una platea di circa 14 milioni di cittadini”.