Crisi debito Italia

Discorso Tremonti – Dopo gli annunci effettuati settimana scorsa dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal Ministro dell’ economia e delle Finanze Giulio Tremonti in merito alle iniziative politiche da intraprendere per fronteggiare la crisi di Piazza Affari e il debito pubblico italiano, i riflettori sono puntati su come si tradurranno le parole in fatti.

Già ieri erano molti gli scontenti, anche tra le file dei partiti di Governo, che lamentavano al ministro Tremonti di aver fatto una proposta troppo fumosa e poco concreta.

Il ministro dell’ economia e finanze da parte sua si è difeso dicendo che quelli esposti erano solo concetti base, ma che ben presto saranno discussi i disegni di legge, che riporteranno nel dettaglio le misure da intraprendere. Vediamo allora in concreto su quali linee si orienta il Governo per tentare di ridurre il rapporto debito pubblico /pil e rassicurare i mercati finanziari.

Già nella giornata di ieri Giulio Tremonti ha tenuto una relazione alle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio di Camera e Senato per illustrare più nel dettaglio i punti dei nuovi interventi.

Pareggio bilancio Italia

Pareggio bilancio Costituzione – In sostanza la relazione, come dichiarato dallo stesso Tremonti, è stata divisa in due tronconi, uno riguardante l’ anticipo del pareggio di bilancio, che ricordiamo è stato anticipato dal 2014 al 2013 su espressa richiesta della Banca Centrale Europea, ed un’ altro inerente le modifiche all’ art. 81 della Costituzione e gli interventi che verranno apportati per consentire la riduzione del debito pubblico italiano ed allontanare lo spettro del rischio del default Italia. 

Addizionale redditi oltre 90mila euro – In merito al contrasto all’ evasione fiscale ed al reperimento di fondi utili per ridurre il debito pubblico, Tremonti si è mostrato molto favorevole all’ introduzione di una tassa che riguardi i percettori di redditi elevati. Da indiscrezioni provenienti proprio da membri della maggioranza, sembrerebbe che potrebbe essere introdotto un contributo , tra il 5 del 10 per cento, per chi guadagna oltre 90.000 euro annui lordi.

Pertanto il provvedimento potrebbe ricalcare già quello preso per i percettori di reddito che lavorino nel pubblico e si avrebbe allora una tassazione aggiuntiva, del 5 o del 10 per cento, per tutti i contribuenti che dichiarato più di 90.000 euro di redditi indipendentemente da dove prestano servizio.

Vincolo bilancio Costituzione – Per quanto riguarda invece l’ inserimento del vincolo del pareggio di bilancio direttamente in Costituzione, il ministro ha ribadito la necessità di operare con urgenza. Infatti la situazione attuale è molto diversa dal passato e non è sarà più possibile in futuro generare ulteriore debito vendendo titoli obbligazionari statali, in quanto il mercato è estremamente riluttante a prendere ulteriori titoli di debito, a maggior ragione perché questi sono sempre più rischiosi e gli Stati rischiano di divenire insolvibili. L’ Italia in particolare ha avuto in passato una condotta anomala che ha portato ad accumulare un’ enorme debito pubblico, che allo stato attuale può essere considerato il terzo od il quarto in termini di grandezza, occorre pertanto una nuova era improntata al rigore.

Per quanto riguarda la scelta del 2014 come data per ottenere il pareggio di bilancio ,la data è stata decisa in base alle disposizioni impartite a livello europeo e da quando è stato votato tale provvedimento le condizioni sono notevolmente cambiate portando quindi a modifiche in questo provvedimento legislativo. In questo caso il ministro si riferisce all’ anticipo di un’ anno effettuato dall’ esecutivo  per arrivare al tanto desiderato pareggio di bilancio. Le condizioni che sono subentrate dopo riguardano il sentiment fortemente negativo degli investitori, che unito ai movimenti speculativi, ha portato i mercati di mezzo mondo a perdite cospicue. Per rassicurare i mercati riguardo la tenuta del debito pubblico italiano occorre quindi un’ ulteriore sacrificio.

Liberalizzazioni Tremonti -Inoltre Tremonti interviene anche su iniziative che riguardano la produttività del paese. Sul punto delle liberalizzazioni ribadisce che le stesse sono state richieste a gran voce a livello europeo e che sono state quasi imposte dalla Bce. Inoltre , sempre al fine dell’ aumento della produttività, si pensa di diminuire i giorni festivi di accorpare le domeniche alle festività non religiose.

Licenziamenti facili e contrattazione aziendale – Inoltre il livello di contrattazione dovrà essere meno rigido, supportando quelli che sono dei contratti a livello locale. Il mercato del lavoro dovrà essere più fluido con minori obblighi per i datori di lavori che intendono assumere o licenziare il personale. E di conseguenza il lavoratore dovrà essere tutelato attraverso sistemi di assicurazione che consentano di percepire reddito anche se non si è occupati. Tutto questo dovrebbe permettere di avere posti di lavoro maggiormente qualificati e retribuiti ed in linea con il resto dei paesi europei.

Tagli ai costi della politica: che sia la volta buona? –  Si ritorna ancora sul punto dei costi della politica, oggetto di grande polemica durante la recente approvazione della manovra finanziaria. Dopo diversi proclami alla fine infatti i politici no hanno subito grosse decurtazioni ed il risentimento è stato molto forte, scatenando diverse polemiche. Si pensa nuovamente allora di intervenire, e questa volta oltre ad intervenire su una riduzione dei costi a livello retributivo, si pensa anche a ridurre il numero dei percettori di tali benefici. Ricordiamo che recentemente , su iniziativa di Calderoni, è stato presentato un disegno di legge di modifica costituzionale, che prevede la riduzione dei parlamentari oltre a ridurre l’ importo dei benefici. Speriamo quindi che effettivamente questa sia la volta buona!!!

Rendite finanziarie al 20 – Ritorna in auge anche il tema dell’ aumento delle rendite finanziarie. L’ obiettivo di Tremonti è portare la tassazione dall’ attuale 12, 5 per cento al 20 per cento, escludendo comunque dal novero dei titoli tassabili quelli emessi dallo Stato. Non solo aumenti comunque visto che nel pacchetto verrà anche inserita la proposta di diminuire l’ attuale tassazione del 27 per cento sui depositi bancari ad un 20 per cento.

Innalzamento età pensione – All’ interno del disegno di legge che ben presto verrà discusso in Senato saranno inoltre inseriti, come peraltro già annunciato, diversi punti che riguardano una modifica al sistema previdenziale. Dal 2015 si allungherà l’ età di uscita dal mondo del lavoro delle lavoratrici dipendenti private, ed il meccanismo sarà graduale con piena attuazione dal 2027 in poi. Probabile anche un’ intervento per ridurre il fenomeno dei pensionamenti anticipati, che comunque hanno un costo per lo Stato.

Agevolazioni fiscali tagli – Il grosso della manovra riguarda la revisione degli incentivi di natura fiscale che viene accorata ad imprese e famiglie. Dalla riforma delle agevolazioni si attende un’ introito di almeno 20 miliardi di euro per l’ erario, il quale verrà destinato ad abbattere il gigantesco debito pubblico.

Oltre al contributo richiesto ai lavoratori dipendenti che guadagnano oltre 90.000 euro annui lordi, potrebbe anche essere richiesto agli autonomi un sacrifico. E’ allo studio infatti l’ introduzione di un’ ulteriore aliquota irpef oltre quella del 41 per cento che viene applicata ai redditi che superano i 55.000 euro annui.

Imposta municipale unica 2011 – Anticipato anche il federalismo fiscale , e quindi dal 2012 potrà essere introdotta l’ Imu ( un’ imposta sugli immobili che sostituisce la vecchia Ici, dalla quale i comuni ricavano i maggiori introiti), i costi standard per la sanità e l’ accorpamento in un’ unico ente dei comuni più piccoli.