Il 31 dicembre si avvicina anche per l’anno 2023. Allo scoccare della mezza notte si stapperanno bottiglie e scambieranno auguri. Il 1° gennaio 2024 segna l’inizio del nuovo anno. Ancora a tavola con amici e parenti. Ancora panettoni e bottiglie da stappare. Il 2 gennaio si ricomincia il ritmo della vita quotidiana che scandirà altri 365 giorni. Il 2 gennaio è anche il giorno in cui qualcuno vuole disfarsi di vecchie scartoffie accantonate sulla scrivania, nei faldoni, nelle librerie di casa o altrove.

Ricevute di bollo auto, bollette di luce e gas, dichiarazioni dei redditi.

Sono solo alcuni esempi di documenti fiscali. Quali si possono buttare e quali, invece, devono ancora conservarsi? Una ricevuta di pagamento del bollo auto del 2019 si può buttare o deve essere ancora tenuta? E il Modello 730/2020 (anno d’imposta 2019) si può cestinare dopo il 31 dicembre 2023 o l’Agenzia Entrate può ancora fare dei controlli?

Dichiarazione redditi e documenti fiscali: quali NON buttare

Tra i faldoni più ingombranti c’è sicuramente quello in cui i contribuenti archiviano le proprie dichiarazioni redditi fatte negli anni. Ci riferiamo al Modello 730 e al Modello Redditi. Qui regola dice che bisogna conservare la documentazione fino al termine entro cui l’Agenzia Entrate può fare accertamenti, ossia entro 31 dicembre del 5° anno successivo alla presentazione della dichiarazione stessa.

Pertanto, ad esempio, il Modello 730/2023 (anno d’imposta 2022) e tutta la documentazione di supporto (ricevute delle spese mediche, ecc.) deve conservarsi fino al 31 dicembre 2028.

Questo significa anche che bisogna conservare fino al 31 dicembre 2023, il Modello 730/2018 (anno d’imposta 2017). Quindi, al 1° gennaio 2024 tale modello si può cestinare. Così come, se non già fatto, si possono cestinare anche le dichiarazioni redditi precedenti.

Ricevute IMU e bollo auto con tempi di conservazione diversi

In merito ad altra documentazione occorre verificare se sono o meno scaduti i termini di prescrizione. Ad esempio, il bollo auto si prescrive in 3 anni.

Questo significa che se sono passati tre anni rispetto all’annualità di competenza della tassa pagata, è possibile buttare la ricevuta in quanto l’Amministrazione competente (la regione) ha perso potere di accertamento per quella annualità.

Ne consegue che il bollo di competenza del 2023 si prescrive il 31 dicembre 2026 e che il 31 dicembre 2023, si prescrive il bollo auto di competenza del 2020. Il 1° gennaio 2024, dunque, se si è in regola con il pagamento della tassa è possibile cestinare la ricevuta di pagamento della tassa di competenza del 2020, e precedenti.

Sono, invece, 5 gli anni di prescrizione per l’IMU (tributo di competenza comunale). Si possono, pertanto, cestinare dopo il 31 dicembre 2023, le ricevute di versamento dell’IMU riferita all’anno d’imposta 2018 (e precedenti se non ancora buttate). Stesso termine anche per le multe, spese condominiali, affitto e mutuo.

Riassumendo…

  • dopo il 31 dicembre 2023, si può cestinare
    • la Dichiarazione redditi 2019 (anno d’imposta 2018) e precedenti (se non ancora buttate)
    • la ricevuta bollo auto annualità 2020 (e precedenti se non ancora cestinate)
    • la ricevuta IMU di competenza 2018 (e precedenti se non ancora cestinate) e le ricevute di multe, spese condominiali, affitto e mutui.