In base al periodo dell’anno cambiano i richiedenti la NASPI ma non cambiano le regole dell’indennità per disoccupati involontari dell’INPS. Infatti, la NASPI adesso è richiesta soprattutto dai lavoratori del settore turistico e alberghiero che al termine della stagione estiva nei villaggi, negli Hotel, negli stabilimenti balneari, corrono a presentare la domanda di indennità per disoccupati. Una prassi che si ripete ogni anno tra l’inizio di settembre e la metà del mese di ottobre, cioè nei canonici periodi di chiusura della stagione lavorativa estiva.

Lo stesso che accade a giugno per le precarie e i precari della scuola. Ovvero supplenti o lavoratori a termine, che al termine di un anno scolastico chiedono la NASPI.

Ma proprio sui precari della scuola oggi approfondiamo la questione indennità di disoccupazione. Perché il supplente di ieri può essere ancora oggi supplente. E il precario dell’anno scolastico appena terminato lo scorso giugno resterà precario anche quest’anno. “A fronte di poche ore di assunzione garantite dalla scuola nel nuovo anno scolastico, la Naspi si perde?”. Questa la domanda che una nostra lettrice ci propone oggi:

“Salve, sono Addolorata, Professoressa di inglese e francese di scuola media. Volevo capire, essendo ancora in NASPI, cosa succede per via della mia nuova assunzione a 6 ore a settimana. In pratica quest’anno lavorerò poco e per poche ore, almeno stando a ciò che sono riuscita a ottenere adesso. Ma secondo voi posso continuare a prendere la NASPI anche se lavoro con queste poche ore settimanali?”

Cosa succede alla Naspi se torno a lavorare? Ecco come fare a non perdere l’indennità

La NASPI è l’indennità per disoccupati che eroga l’INPS a chi perde involontariamente il lavoro. Il principio del principale ammortizzatore sociale è semplice. E stando alla regola generale della Nuova Assicurazione Sociale Per l’Impiego (da cui l’acronimo di NASPI), chi lavora non può prendere la NASPI.

Ma non sempre è così, perché a volte si possono cumulare le due cose, ovvero il lavoro e l’indennità.

Lavorare mentre si percepisce una indennità per disoccupati è possibile. Ma l’INPS ne deve essere resa edotta dal momento che entro 30 giorni dalla nuova assunzione va comunicata all’Istituto la modifica della situazione lavorativa. Il motivo di tale obbligo di comunicazione è presto detto. L’INPS deve essere messo al corrente che il beneficiario della NASPI sta lavorando, perché se lo stesso supera delle soglie reddituali prestabilite, perde tutto o in parte, il diritto all’indennità.

Come comunicare all’INPS il nuovo lavoro e come funziona la NASPI in cumulo con nuovo reddito da lavoro

Come detto è necessario comunicare all’INPS l’instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro entro 30 giorni dalla data di inizio. Perché bisogna vedere che genere di reddito percepirà l’ex disoccupato dal nuovo lavoro. Infatti, esistono dei limiti di reddito che variano in base alla tipologia di nuova assunzione trovata. La comunicazione da parte del diretto interessato va fatta per il tramite del modello NASPI.COM. L’interessato può fare tutto da solo, tramite SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a un Patronato. L’INPS alla luce della comunicazione, provvederà a ricalcolare la NASPI, lasciandola immutata, revocandola o riducendola anche dell’80%.

I limiti di reddito, il cumulo tra i redditi da lavoro e quelli di disoccupazione e la guida all’adempimento

Ricapitolando, il lavoratore che durante il periodo di percezione della NASPI trova un nuovo impiego, non è detto che perda la NASPI o almeno non è detto che la perda del tutto. La NASPI continuerà a essere percepita se il nuovo reddito prodotto non supera la soglia di 8.145 euro e se il nuovo contratto di lavoro non è per durata, superiore a 6 mesi.

L’indennità però si riduce in misura proporzionale al reddito percepito. E cioè in misura pari all’80% del nuovo reddito da lavoro generato. Nel caso in cui la nuova assunzione non superasse i 6 mesi, ma il reddito supera 8.145 euro, per i 6 mesi di assunzione la NASPI di fatto si sospende. In caso di assunzione a tempo indeterminato invece la NASPI viene di fatto bloccata e revocata.