Purtroppo ci sono situazioni in Italia che difficilmente consentono a una persona di avere la giusta tutela da parte dello Stato e quindi una pensione o un altro genere di sostegno. Il quesito di un nostro lettore, la cui sorella a novembre compie 65 anni di età, ci permette di parlare di queste situazioni ai limiti della decenza. Perché come vedremo, c’è chi si trova a una determinata età senza alcun sostegno. Una carenza da parte dello Stato che necessita di alcuni chiarimenti.

“Buonasera, mi chiamo Davide e vi chiedo di spiegarmi cosa deve fare mia sorella adesso che compirà 65 anni a novembre. Non ha contributi versati e non ha redditi. A che genere di sostegno ha diritto adesso? L’assegno sociale lo può prendere?”

Cosa spetta a chi non ha una pensione a 65 anni di età?

L’unica misura prevista dall’INPS per persone prive di contribuzione versata e senza diritto a una pensione è la ex pensione sociale, che oggi si chiama assegno sociale. Infatti si tratta di una misura che non ha collegamenti alla carriera contributiva del diretto interessato. Ed è una misura prettamente assistenziale e non previdenziale. L’assegno sociale però non è una misura facile da percepire perché l’interessato deve rientrare in precisi e determinati parametri di reddito. E parliamo di reddito personale del diretto interessato all’assegno sociale, ma anche di redditi coniugali nel caso in cui il richiedente l’assegno sociale sia sposato o con un compagno.
L’assegno sociale inoltre ha un preciso limite di età da momento che non si può prendere prima dei 67 anni. Il quesito del nostro lettore che parla dei 65 anni della sorella probabilmente fa riferimento al funzionamento dell’assegno sociale di qualche anno fa. Adesso il limite anagrafico è lo stesso delle pensioni di vecchiaia ordinarie.

Come si è arrivati all’assegno sociale a 67 anni di età

Fu la Legge numero 335 del 1995, da tutti conosciuta come Riforma Dini, a dare i natali all’assegno sociale in sostituzione della vecchia pensione sociale.

E la misura partì proprio dai 65 anni di età. Solo che dal 2013 la misura è stata collegata all’aspettativa di vita. E i requisiti, anche di questo strumento assistenziale, sono diventati più pesanti. E così scatto dopo scatto, dal 2019 la prestazione è arrivata ai 67 anni di età ancora oggi in vigore.

Prestazione collegata al reddito e non ai contributi

In genere questa misura è destinata alle donne, perché comunemente hanno più difficoltà degli uomini a lavorare, a trovare un lavoro stabile e soprattutto hanno le problematiche di famiglia e della casa da portare avanti. E molti la chiamano pensione delle casalinghe, commettendo un evidente errore dal momento che per chi svolge lavori domestici senza vincoli di subordinazione e senza retribuzione, c’è un Fondo ad hoc e una pensione a parte che si chiama proprio pensione casalinghe. La sorella del nostro lettore però si trova a compiere a novembre 65 anni di età e di conseguenza non ha diritto a questa misura. Se ne riparlerà a 67 anni. Sempre che i redditi per conseguire la prestazione rientrino nei parametri che tra due anni saranno diversi da quelli di oggi.

Importi, regole e diritto all’assegno sociale, altrimenti resta solo il reddito di cittadinanza

L’importo dell’assegno sociale nel 2023 è pari a 503,27 euro al mese. E proprio da questo importo si parte per capire quali sono le soglie reddituali da non superare. Infatti il richiedente non deve avere un reddito superiore all’importo annuo dell’assegno sociale stesso nel caso di richiedente singolo. In caso di richiedente coniugato, il reddito complessivo di marito e moglie non deve superare il doppio dell’assegno sociale valido nell’anno di richiesta.
In presenza di redditi l’assegno sociale può essere concesso anche in misura ridotta e fino ai limiti di reddito prefissati.
Già a gennaio 2024 probabilmente, per via del tasso di inflazione l’assegno sociale salirà di importo e saliranno di importo anche le soglie reddituali da non superare. La sorella del nostro lettore quindi è fuori dal perimetro di questa misura. Pertanto non ha alternative al vedere se può avere diritto al reddito di cittadinanza per questi ultimi mesi di funzionamento della misura. Per poi, sempre eventualmente, vista l’età della diretta interessata, passare nel 2024 all’assegno di inclusione. Misure assistenziali e sussidi questi che sono collegati all’ISEE oltre che al reddito del singolo e del suo nucleo familiare.