Anche le spese sostenute per la badante del genitore anziano bisognoso di assistenza possono essere sfruttate per recuperare con il 730 qualcosa sull’IRPEF versata l’anno precedente. O per pagare meno IRPEF con le dichiarazioni dei redditi. Per esempio, un datore di lavoro domestico ha diritto a scaricare come onere detraibile le spese della badante e come deduzione i contributi previdenziali versati per la badante. Ma bisogna seguire regole precise e sottostare a determinati vincoli per poter rendere detraibile questo genere di spesa.

“Salve, ho un dubbio che riguarda la mia dichiarazione dei redditi. Ho assunto a mio nome una badante per mio padre malato di Alzheimer. Ma mio padre non è a mio carico e pertanto ho dei dubbi circa la possibilità di portare in detrazione dal mio reddito queste spese. Potete spiegarmi meglio come funziona questa possibilità?”

Il nuovo modello 730 e cosa sfruttare per recuperare le spese per la badante

Dal 2 maggio 2023 il nuovo modello 730 precompilato è disponibile nei cassetti fiscali dei contribuenti. E dal giorno 11 maggio la dichiarazione dei redditi potrà essere predisposta per l’invio, con o senza correttivi da parte del contribuente. Per forza di cose l’argomento delle detrazioni e delle deduzioni diventa centrale e importante per la stragrande maggioranza dei contribuenti. Oggi il quesito del lettore ci permette di affrontare la detrazione spettante per le spese sostenute per la badante.

Come si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate, “sono detraibili dall’IRPEF, nella misura del 19%, le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza della persona con disabilità nel compimento degli atti della vita quotidiana”. Il primo dato da sottolineare è che anche i contributi previdenziali che un datore di lavoro versa alla badante possono essere detratti dal reddito. Nel modello 730/2023 si possono scaricare fino a 2.100 euro di spese per la badante e dedurre i contributi previdenziali versati all’INPS per la stessa badante.

Significa che si possono recuperare fino a 399 euro per abbattere l’IRPEF dovuta, scaricando la spesa sostenuta. L’unica condizione da rispettare è il non superare un reddito complessivo di 40.000 euro.

Le spese per la badante sono detraibili, i contributi deducibili

Un autentico sconto del 19% sull’IRPEF per chi ha sostenuto la spesa per la badante. Ripetiamo, limite massimo di reddito utile alla detrazione fissato a 40.000 euro e limite massimo di spesa da portare in detrazione pari a 2.100 euro. Significa che se un soggetto ha speso di più (come è ovvio), per la parte eccedente i 2.100 euro non si recupera niente. La detrazione per le spese della badante incide direttamente sull’imposta da pagare.

Infatti non va confusa con la deduzione (che riguarda i contributi previdenziali) che invece è una soluzione che abbassa il montante su cui si calcola l’IRPEF, ovvero il reddito imponibile. Fermo restando il fatto che la detrazione spetta a condizione che il soggetto a cui la badante presta assistenza sia una persona non autosufficiente, anche un familiare può scaricare questo onere. E non necessariamente un familiare che ha a carico il soggetto non autosufficiente.

Chi è il familiare non autosufficiente e quando può essere considerato tale

Quando parliamo di soggetti non autosufficienti parliamo di soggetti che hanno difficoltà a deambulare, a mangiare, a provvedere alla propria igiene personale e così via. Tutto come certificato dalle autorità, cioè dai medici competenti delle Commissioni invalidi civili delle ASL. Una sottolineatura necessaria questa perché evidentemente la detrazione negli altri casi non spetta. Nelle istruzioni del Fisco infatti si legge testualmente che “la detrazione per le spese di assistenza non spetta quando la non autosufficienza non si ricollega all’esistenza di patologie”. Significa che per la semplice dama di compagnia piuttosto che per la babysitter o la colf, nessuna detrazione può essere sfruttata.

I chiarimenti del Fisco sulla detrazione per le spese dei non autosufficienti

La detrazione per una spesa non superiore a 2.100 euro deve essere considerata per singolo contribuente. In pratica un figlio che ha assunto una badante per il proprio padre e una per il suocero, potrà godere della detrazione sempre e solo fino a 2.100 euro. In risposta al nostro lettore però non possiamo che riportare cosa sottolinea l’Agenzia delle Entrate che concede la possibilità di godimento della detrazione al nostro lettore. Infatti la detrazione spetta anche per le spese sostenute per il familiare non autosufficiente quando egli non è fiscalmente a carico del contribuente dichiarante nella dichiarazione dei redditi.

Naturalmente le spese da portare in detrazione sono quelle dell’anno di imposta precedente a quello in cui si presenta il modello 730. Pertanto, per il modello 730/2023 le spese per la badante devono essere quelle sostenute nel 2022. La spesa è assoggettata all’obbligo di pagamento tracciabile. Significa che bisogna aver pagato anche i contributi con bonifici o con altri strumenti diversi dal contante.

La deducibilità dei contributi previdenziali della badante

Se le spese sostenute nel 2022 sono detraibili, i contributi versati all’INPS per la badante sono deducibili. La differenza è stata già spiegata prima. La detrazione abbassa l’IRPEF dovuta, la deduzione il reddito su cui l’IRPEF è calcolata. La detrazione delle spese sostenute per l’assistenza di persone non autosufficienti può essere cumulata con la deduzione dei contributi previdenziali. Anche per soggetti non fiscalmente a carico come detto prima. In questo caso viene meno il fattore della non autosufficienza.

In pratica anche i contributi versati per colf, baby sitter e addetti all’assistenza di persone autosufficienti, possono dare diritto alla deduzione. L’importo massimo di spesa 2022 da dedurre dal reddito imponibile nel 730/2023 è pari a 1.549,37 euro. Significa che se un contribuente ha 20.000 euro di reddito l’IRPEF verrà calcolata su 18.450,63 euro, cioè al netto dei 1.549,37 euro prima citati.

Un esempio di cosa un contribuente recupera sul 730 per le spese della badante

Spiegata la procedura, ecco un esempio di ciò che effettivamente un contribuente recupera. Torniamo al contribuente con 20.000 euro di reddito. In base a questo reddito il contribuente è assoggettato a 4.800 euro di IRPEF. Trattenuta mese per mese dal datore di lavoro l’anno precedente. Se al netto delle detrazioni fisse per lavoro dipendente (1.910 euro), ha subito ritenute IRPEF dal datore di lavoro per 2.890 euro, potrà recuperare solo con la detrazione delle spese, 399 euro (per 2.100 euro massimo di spesa). Significa che andrà a rimborso per 399 euro solo per questa spesa detraibile. Ma se utilizza anche la deduzione per i contributi, recupererà altro. Infatti l’IRPEF non verrà calcolata su 20.000 euro e non sarà pari a 4.800 euro. Sarà pari invece a 4.381,64, che al netto della detrazione per lavoro dipendente diventa 2.471,64 euro. Altri 418,36 euro da recuperare quindi.

 

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