È possibile andare in pensione con un contratto di mutuo? Beh, si sa, il dossier pensioni è sempre al centro del dibattito politico.

Lo stesso Presidente dell’INPS ha lanciato l’allarme prevedendo la possibilità di andare in pensione a 75 anni per i giovani in assenza di una svolta sulla flessibilità in uscita.

È da tempo che il Governo ragione sulla possibilità di facilitare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro, intervenendo sull’uscita anticipata dal lavoro dei lavoratori.

Si ragiona sulla possibilità di favorire l’uscita anticipata dei lavoratori mediante la sottoscrizione di un mutuo o di un prestito.

Pensione anticipata dei lavoratori con contratto di mutuo

Allo studio c’è la possibilità di andare in pensione fino a quattro anni prima del previsto, mediante la sottoscrizione di un contratto di mutuo.

Ricorrendo ad un contratto di mutuo i lavoratori subirebbero una piccola decurtazione sull’assegno previdenziale.

Si ragiona sulla possibilità di ricorrere a fonti di finanziamento complementari che, con la firma di accordi e la garanzia dello Stato, potrebbero garantire ai lavoratori dei mutui a tassi agevolati.

Pensione anticipata con un mutuo: un esempio pratico

Il Governo ragiona sulla possibilità di facilitare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro, operando un’uscita accelerata dei pensionandi.  

Si tratta di una pensione anticipata che consentirebbe di pagare i rimanenti contributi previdenziali con un mutuo e mettendo il Tfr in garanzia.

Il lavoratore in pensione potrà ricevere più o meno il corrispettivo di un assegno pensionistico per i 4 anni di ‘anticipo’.

Quando il lavoratore matura i requisiti necessari, l’INPS inizia ad erogare la pensione.

Per i primi tempi l’importo dell’assegno sarà ridotto: l’Istituto Nazionale di Previdenza tratterrà una parte della pensione mensile che girerà alla banca come rimborso del mutuo e pagamento degli interessi.

Ammettiamo che un lavoratore maturi i requisiti per la pensione a 65 anni ma decida spontaneamente di andare in pensione a 61 anni.

Per i 4 anni che lo dividono dalla pensione chiede quindi un mutuo garantito dallo Stato ad una banca, così da ottenere il corrispettivo di un assegno pensionistico ogni mese per i 4 anni di ‘anticipo’.

Una volta che il lavoratore raggiunge i 65 anni l’Inps inizia ad erogargli la pensione.

Si tratterebbe di un contratto di mutuo, concesso da banche, con la garanzia dello Stato così che l’intervento sulla flessibilità in uscita possa avere un costo pari a zero.

Oltre alle banche, un ruolo rilevante lo avrebbe anche lo Stato, che dovrebbe essere pronto ad intervenire con sgravi fiscali sugli interessi per agevolare l’uscita dal lavoro di pensionandi.