Crisi anche tra gli avvocati: molti tra i professionisti fanno fatica a pagare i contributi alla cassa forense. Ritardi nel saldo alla scadenza comportano interessi e sanzioni di mora che danno vita ad un circolo vizioso. La proposta alternativa potrebbe essere quella di estendere anche agli avvocati i contributi figurativi Inps. In altre parole per tutti i periodi in cui l’attività lavorativa risulta interrotta, andrebbero accreditati sul conto assicurativo degli avvocati dei contributi fittizi posti a carico direttamente dell’ente.

Questa soluzione potrebbe ad esempio tornare utile in caso di malattia o di infortunio che costringe l’avvocato al riposo forzato. La proposta ha un filo logico: il legale sarebbe considerato in pratica il datore di lavoro di se stesso e, in quanto tale, esonerato dal versamento dei contributi previdenziali in caso di impossibilità allo svolgimento regolare dell’attività lavorativa (o anche nei casi in cui, pur svolgendola, non arrivi ad un reddito sufficientemente adeguato). Avvocati: come evitare la cancellazione dall’albo

Contributi figurativi avvocati: la copertura economica

La proposta dei contributi figurativi comporta il problema della copertura ma a tal proposito è stato già suggerito di utilizzare il Fondo assistenziale e anche di prevedere uno stanziamento ad hoc.