Si può fare causa per un contratto a progetto che non esiste o che non presenta le caratteristiche previste dalla legge. Andiamo nel dettaglio e scopriamone di più in merito a quando è possibile fare causa al datore di lavoro in caso di contratto a progetto illegittimo.

Causa per contratto a progetto

Il contratto a progetto è quel contratto in cui il lavoratore svolge un’attività in favore di un’impresa committente legata al raggiungimento di uno specifico risultato. Dunque, si tratta di un rapporto di lavoro autonomo, che non deve essere subordinato e il lavoratore può avere libertà di gestione per orari e modalità di svolgimento con il solo obbligo di coordinarsi con l’azienda.

Il contratto a progetto è legittimo se rispetta queste caratteristiche e se in esso viene indicato il progetto e tutti gli incarichi affidati al lavoratore con il risultato che egli dovrà guadagnare. Il lavoratore dovrà anche gestirsi in maniera autonoma per quanto riguarda le ferie, gli orari e le assenze, non potrà essere sanzionato né controllato. Alcuni lavori sono poi esclusi dall’attività a progetto, tra questi ci sono ad esempio i baristi, camerieri, addetti alle vendite etc.

In sintesi in mancanza di uno di questi aspetti, soprattutto sulla mancata autonomia del lavoratore, il contratto a progetto è illegittimo e il collaboratore può fare causa al datore di lavoro e ottenere il riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato con la conseguenza che il datore di lavoro sarà obbligato al pagamento delle differenze retributive e contributive maturate, più il TFR. Per poter fare causa e impugnare il contratto a progetto  bisogna affidarsi ad un avvocato con le prove che dimostrino l’illegittimità del contratto, entro 60 giorni dalla data di conclusione del rapporto, con un atto scritto. Tra le prove utili volte a dimostrare l’illegittimità del contratto c’è il testo del contratto e i documenti che attestano il tipo di attività che il collaboratore era chiamato a svolgere.

Utili potrebbero essere anche i testimoni, in grado di confermare che il lavoratore era costretto ad orari imposti, era controllato e obbligato a chiedere il permesso per le assenze.