Il 29 febbraio 2024 segna la scadenza del conguaglio IMU 2023. Un appuntamento che non interessa tutti i possessori di immobili, ma solo coloro che hanno immobili situati nei comuni con delibera IMU tardiva.

Per comprendere la portata di questa affermazione è doveroso fare un passo indietro.

L’IMU è un tributo di competenza comunale. Si paga in acconto e saldo. L’acconto IMU 2023 si doveva pagare entro il 16 giugno 2023, mentre il saldo entro il 18 dicembre 2023 (il 16 dicembre era sabato). L’acconto era da calcolarsi con le aliquote IMU deliberate dal comune per il 2022.

Il saldo, invece, con le nuove aliquote deliberate dal comune per il 2023, ma solo se tale delibera risultava pubblicata sul sito del MEF entro il 28 ottobre 2023. In caso contrario, anche il saldo si doveva calcolare con le stesse aliquote dell’acconto.

Perché un nuovo conguaglio

La legge di bilancio 2024 ha fatto lo scherzo ai contribuenti. Ha stabilito che, le delibere comunali del 2023 riferite ai tributi locali sono efficaci per lo stesso anno 2023 anche se pubblicate sul sito del MEF entro il 15 gennaio 2024 (invece che 28 ottobre 2023).

Ne consegue che, il possessore di immobili che ha determinato il saldo IMU 2023 è chiamato a verificare se dopo il 18 dicembre 2023 ed entro il 15 gennaio 2024, sul sito MEF risulta pubblicata una nuova delibera IMU 2023. In tal caso, questi è chiamato a ricalcolare l’IMU 2023 applicando le nuove aliquote.

Se l’imposta complessiva così ricalcolata è maggiore di quanto già versato (acconto più saldo) è necessario versare la differenza entro il 29 febbraio 2024. All’omesso o insufficiente versamento del conguaglio IMU 2023 è applicabile il ravvedimento operoso.

Conguaglio IMU 2023 a credito: la richiesta di rimborso

Per contro, laddove l’IMU 2023 ricalcolata sulla base della nuova delibera è minore rispetto a quanto pagato tra acconto e saldo, il contribuente matura un credito. Detto conguaglio IMU 2023 a credito può essere chiesto a rimborso secondo le regole ordinarie.

In dettaglio per avere il rimborso occorre presentare apposita richiesta scritta al comune in cui si trovano gli immobili oggetto del tributo a credito. Il modello da compilare è scaricabile, in genere, dal sito istituzionale del comune stesso. Quindi, il contribuente lo compila in tutte le sue parti indicando la motivazione della richiesta del rimborso.

Bisogna allegare copia delle ricevute di versamento e da cui si è generato il credito. Basta poi protocollare tutto e attendere che il comune stesso, dopo le verifiche del caso, predisponga il rimborso.

Si ricorda che il rimborso IMU deve essere richiesto entro il termine di 5 anni dal giorno del pagamento e/o dalla data in cui è stato riconosciuto il diritto al rimborso.

Riassumendo

  • entro il febbraio il 29 febbraio 2024 bisogna pagare il conguaglio IMU 2023
  • se il conguaglio è a credito si può chiedere il rimborso
  • il rimborso IMU lo si chiede al comune in cui si trovano gli immobili presentando l’apposito modulo
  • la richiesta deve farsi entro 5 anni dal giorno del pagamento e/o dalla data in cui è stato riconosciuto il diritto al rimborso
  • trovi qui le delibere IMU sul sito MEF (Ministero Economia e Finanze).