Presentata alla Camera la proposta di legge per riconoscere il congedo mestruale a favore delle lavoratrici indisposte. La prima firmataria è la deputata dem Romina Mura. Secondo le stime della promotrice ne potrebbero beneficiare milioni di lavoratrici. Per evitare abusi presupposto di applicazione è la diagnosi di sindrome di dismenorrea. In questo caso verrebbe riconosciuto un congedo di tre giorni al mese.

Congedo mestruale: è giusto stare a casa con il ciclo?

Dismenorrea e congedo mestruale: chi può fare domanda

I numeri che emergono dalla relazione parlano chiaro: oggi tra il 60% e il 90% soffre di dismenorrea.

Per questo nei giorni più critici del ciclo tra il 13% ed il 51% delle donne è costretta ad assentarsi dal lavoro. Negli USA alcune aziende hanno già sperimentato con successo questa soluzione che rappresenta un passo avanti importante verso il riconoscimento dei diritti delle donne sul posto di lavoro.

Congedo mestruale, a quale contratto si applica: requisiti e retribuzione prevista

La proposta di legge prevede il riconoscimento del congedo mestruale per un massimo di tre giorni al mese ma solo dietro certificato del medico specialista. La certificazione medica va rinnovata ogni anno entro il 31 dicembre e va presentata al datore di lavoro entro il 30 gennaio dell’anno successivo. Durante i tre giorni di assenza la donna ha comunque diritto al 100% della retribuzione. Possono fare domanda tutte le lavoratrici con: contratti di lavoro subordinato, o parasubordinato, a tempo pieno o part time, a tempo indeterminato, determinato o a progetto.