Per andare in pensione la carriera contributiva a volte è importante quanto e forse più dell’età del diretto interessato. Infatti moltissime misure di pensionamento oggi in vigore prevedono delle carriere contributive molto lunghe da completare affinché il lavoratore possa finalmente andare in quiescenza. Oggi rispondiamo a quesito di un nostro lettore che è arrivato a 38 anni di contributi versati e non sa che genere di pensione potrà andare a percepire l’anno prossimo o negli anni a venire.

“Buonasera vi chiedo per cortesia di indicarmi quali sono le possibili pensioni a cui ho diritto io che ho 61 anni di età e 38 anni di contributi versati.

Vi chiedo di indicarmi quali sono le misure a cui potrei avere accesso se non nel 2024 quanto meno negli anni a venire.”

Con 38 anni di contributi posso andare in pensione? Ecco la risposta per i nati nel 1962

Con 38 anni di contributi versati si può andare in pensione con diverse misure oggi giorno. L’Ape sociale per esempio, anche se non si tratta di una vera pensione ma di una misura ponte, ha 36 anni come carriera utile. Opzione donna, nel caso delle lavoratrici, prevede 35 anni di versamenti previdenziali. Ma in ogni caso serve anche raggiungere una determinata età per queste misure. I 61 anni del lettore sono pochi. Per lui le pensioni anticipate ordinarie senza limiti di età o le pensioni dei precoci non sono fruibili oggi.

In futuro però potrebbero essere la soluzione. Per le anticipate ordinarie sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne. Dovrà lavorare altri 4 anni e più, per poter accedere, alla pensione anticipata ordinaria. La via per lui può essere questa dato che al momento non rientra in nessuna misura pensionistica in vigore. A meno che non abbia una determinata invalidità pensionabile che proprio a 61 anni consente agli uomini l’accesso alla pensione.

Infatti la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità specifica parte dai 61 anni per gli uomini e dai 56 anni per le donne. E servono solo 20 anni di contributi insieme a una invalidità pensionabile pari ad almeno l’80%.

Ecco il futuro per la quiescenza di chi oggi ha 61 anni di età

Se ha un anno di contributi versati prima dei 19 anni di età, a prescindere dal fatto che siano 12 mesi continui o no, può andare in pensione con la quota 41. L’alternativa senza limiti di età alle pensioni anticipate ordinarie è questa per il lettore. Sempre che la misura resti attiva. E sempre se rientra tra i caregivers, gli invalidi, i disoccupati o i lavori gravosi. Con le anticipate ordinarie potrà andare in pensione tra 2027 e 2028.

Con la quota 41 ipoteticamente, ci andrebbe nel 2026. Ma avendo 61 anni il lettore, ha una carriera che presto potrebbe consentirgli l’accesso con le varie misure alternative che a cadenza quasi regolare, il governo vara. Con quella contribuzione, se avesse avuto già 62 anni adesso, nel 2024 poteva andare in pensione con l’Ape sociale. Perché bastano 63 anni di età e 36 anni di contributi nella versione di Ape che il governo ha deciso di varare per il 2024. Oppure, se anziché 38 anni di versamenti ne avesse avuto già 40, nel 2024 compiendo 62 anni di età poteva accedere alla quota 103.

Come è evidente, la materia previdenziale è un cantiere costantemente aperto. Ogni anno non mancano le novità che il lettore dovrebbe controllare sempre per verificare se per esempio nel 2025 qualche misura gli consente di andare in pensione prima delle date di cui abbiamo parlato in precedenza.

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