Avere debiti oggi è una cosa che riguarda una famiglia su due e quindi la stragrande maggioranza dei contribuenti. Oggi si fa un gran parlare di debiti tributari, tasse evase, multe non pagate e così via dicendo. Infatti dal momento che il Governo pare intenzionato a varare una profonda sanatoria delle cartelle esattoriali dal 2023, l’argomento è di strettissima attualità. Ma una famiglia non ha solo debiti nei confronti degli Enti Pubblici e quindi debiti di natura amministrativa. Infatti esistono tante altre tipologie di debiti.

Ci sono quelli tra privati per esempio, cioè debiti tra conoscenti, parenti e così via dicendo. Ma, sempre tra privati, ci sono anche debiti con finanziarie, banche e via dicendo. E sono proprio questi ultimi l’oggetto di una novità che renderà la vita più complicata a chi ha questo genere di esposizione debitoria.

“Buonasera, mi chiamo Alessia e sono madre di due ragazzi di 18 e 19 anni. Io e mio marito lavoriamo tutti e due, ma gli aumenti del costo della vita ha ridotto le nostre possibilità economiche che a dire il vero non erano floride nemmeno prima, visto che a stento arrivavamo a fine mese anche prima dell’avvento di questo brutto periodo. Mio figlio più piccolo ha appena compiuto 18 anni e gli ho promesso un regalo particolare. Un telefono di ultima generazione, cioè uno smartphone da oltre 1.200 euro di costo.

Stavo valutando l’idea di andare al negozio a comprarlo chiedendo un finanziamento, ma non sono sicura se posso permettermelo. In passato ricordo di non aver onorato le ultime rate della nostra auto di famiglia comprata nel 2014. Ho delle rate insolute anche se sono passati tanti anni. Non vorrei fare una figuraccia al negozio se mi respingono il pagamento. Come possono controllare se sono finita nella lista nera dei cattivi pagatori?”

I debiti diversi da quelli con lo Stato o gli Enti pubblici

Assolutamente paragonabile, numericamente, ai debiti con tasse, imposte e balzelli vari, è quello del credito al consumo delle famiglie.

Il televisore di ultima generazione, l’auto nuova, l’elettrodomestico, la cucina e inevitabilmente anche il nuovissimo smartphone. Il credito al consumo la fa da padrone ormai da anni. Le famiglie come prassi hanno utilizzato il credito per comprare tutto e di tutto. A tal punto che il fenomeno del sovra-indebitamento è dovuto, stando alle statistiche, a un uso eccessivo di credito al consumo. Anche chi non poteva permettersi una spesa, negli anni ha accumulato rate che alla fine hanno eroso lo stipendio piuttosto che il conto in banca. Tra deleghe, cessioni del quinto, bollettini di pagamento e via dicendo, moltissime famiglie oggi si trovano con mancati pagamenti alle finanziarie o alle banche. E con probabili iscrizioni nelle liste nere dei cattivi pagatori.

L’iscrizione al CRIF e come controllare se anche il nostro nominativo è finito nella lista nera

L’iscrizione nella banca dati dei cattivi pagatori, ovvero nel CRIF è la soluzione adottata da finanziarie e intermediari del credito per “punire” chi non onora le rate di un pagamento. Altre soluzioni non ce ne sono anche perché è evidente la scarsa convenienza che una finanziaria ha nel chiedere a un debitore il pagamento degli arretrati tramite le vie legali. Soprattutto nel caso di cifre non elevate, anche il pignoramento del bene oggetto del finanziamento perde importanza.

Confiscare dopo anni di azioni legali l’auto che un cliente non ha finito di pagare, lascia il tempo che trova. Col tempo l’auto ha perso valore e diventa praticamente inutile il pignoramento. A maggior ragione poi se il pagamento delle rate era con semplici bollettini postali che non sono nemmeno un titolo esecutivo da utilizzare in un tribunale per esempio.

Proprio alla luce di queste problematiche le finanziarie sono sempre più restie e rigide a concedere credito ai clienti chiedendo garanzie sempre più articolate.

Basta un sms adesso, ecco come si finisce nelle liste dei cattivi pagatori

Per via di una novità proveniente dal Garante della Privacy variano le regole di trasparenza e riservatezza dei sistemi informativi sul credito di consumo. I Sic (Sistemi di informazione creditizia) sono le banche dati che contengono le informazioni sui finanziamenti richiesti, assegnati e saldati di ogni cittadino, sia privato che partita Iva. Dal Sic i dati finiscono al CRIF. Proprio da questo incrocio tra banche dati le finanziarie studiano la fattibilità di dare credito o meno a un loro cliente. Prima di essere iscritti nelle banche dati dei cattivi pagatori un indebitato deve essere avvisato preventivamente (almeno 15 giorni prima). La novità è che adesso tutto può essere fatto tramite SMS o tramite altro sistema di messagistica istantanea. In pratica con un semplice messaggio si può preavvisare se è stata richiesta l’iscrizione come cattivo pagatore nelle banche dati. Ecco spiegato come si finisce nelle liste dei cattivi pagatori.