L’Assegno Unico per i figli a carico è una prestazione attualmente erogata a famiglie con figli sotto i 21 anni. Questa misura è destinata tanto ai lavoratori quanto ai disoccupati, inclusi i lavoratori subordinati e quelli autonomi, e beneficia anche chi riceve ammortizzatori sociali e sussidi. Gli importi vengono fissati annualmente, seguendo la rivalutazione basata sul tasso di inflazione.

Per determinare correttamente le cifre spettanti, si utilizza l’ISEE del nucleo familiare. Tuttavia, l’ISEE non è necessario per accedere alla prestazione; infatti, è sufficiente presentare la domanda per ricevere l’assegno.

È importante sottolineare che gli importi dell’Assegno Unico possono variare in base all’ISEE, risultando inferiori o superiori. Ora, ci focalizziamo su come ottenere gli importi più alti dell’Assegno Unico. A partire dagli importi base, esistono diverse maggiorazioni che consentono di ottenere un assegno per ogni figlio, che può avvicinarsi ai 400 euro al mese. I dubbi di molte famiglie sulle maggiorazioni relative all’Assegno Unico per i figli a carico meritano un’analisi più approfondita.

“Buonasera, ieri parlando con alcune amiche, ho notato che il mio Assegno Unico su mio figlio (unico) è di 190 euro circa al mese, mentre loro prendono molto di più. Per esempio, ad una di loro l’assegno ha superato i 290 euro al mese a gennaio. Io prendo l’assegno già dal 2022 mentre lei è la prima volta che ha presentato domanda visto che la sua bambina è nata a novembre. Come mai questa differenza? Per caso posso prendere anche io qualcosa in più?”

Come recuperare le maggiorazioni Assegno Unico figli a carico e quanto si può prendere di più

Come accennato, l’Assegno Unico e Universale per i figli a carico varia in base all’ISEE, non per il diritto alla prestazione ma per l’entità del trattamento. Nel 2024, l’importo dell’assegno unico oscilla tra 57,20 euro e 199,40 euro per figlio, essendo maggiore per chi presenta un ISEE più basso.

Infatti, l’importo massimo è destinato alle famiglie con un ISEE fino a 17.090 euro, mentre l’assegno unico minore è assegnato a famiglie senza ISEE o con un ISEE che non supera i 45.575 euro. La prestazione diminuisce progressivamente per le famiglie con un ISEE superiore a 17.090 euro e fino a 45.575 euro. Questi sono gli importi base per ogni figlio.

Tuttavia, esistono le cosiddette maggiorazioni, basate sull’età dei figli, sul numero di figli, su eventuali problematiche specifiche o sulla tipologia di genitori. Si tratta di importi aggiuntivi all’Assegno Unico, che possono essere richiesti rettificando la domanda al manifestarsi di novità nel nucleo familiare o se, durante la presentazione della domanda, sono stati omessi dati che possono influenzare l’ammontare spettante.

Come cambiano gli importi dell’Assegno Unico sui figli a carico sotto i 21 anni di età

Gli importi dell’Assegno Unico variano da famiglia a famiglia, non solo a causa dell’ISEE. Anche a parità di ISEE e numero di figli, le maggiorazioni determinano che alcune famiglie riceveranno importi minori, mentre altre beneficeranno di importi maggiori. Come già menzionato, esistono diverse maggiorazioni per l’Assegno Unico per figli a carico.

Ad esempio, vi è una maggiorazione per ciascun figlio oltre il secondo, o per le famiglie con più di quattro figli a carico. Inoltre, sono previste somme aggiuntive per i figli con disabilità o non autosufficienti, per le madri single o le madri di età inferiore ai 21 anni, nonché per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano.

Analogamente agli importi base, anche le maggiorazioni sono state aggiustate in base al tasso di inflazione a partire da gennaio, registrando un incremento proporzionato all’indice previsionale ISTAT del 5,4% per il 2024. Di conseguenza, quest’anno si registrano importi più elevati sia per l’Assegno Unico sia per le relative maggiorazioni.

Maggiorazioni, ecco una sintesi di ciò che offre la normativa

Una madre di età inferiore ai 21 anni beneficia di una maggiorazione sull’Assegno Unico di 22,80 euro per figlio. Per le famiglie con almeno tre figli, e per quelli al di sotto dei tre anni, la maggiorazione è del 50% sull’importo base. La stessa percentuale si applica anche per i figli sotto l’anno di età, indipendentemente dall’ISEE e dal numero di figli.

Questi sono solo alcuni esempi di maggiorazioni che possono incidere significativamente sull’importo dell’assegno. Per rispondere alla nostra lettrice, che si interroga sulle differenze negli importi, è necessario esaminare le caratteristiche specifiche delle famiglie delle sue amiche.

Queste differenze sono attribuibili alle maggiorazioni per l’Assegno Unico per i figli a carico, in particolare per l’importo aggiuntivo destinato ai figli oltre il secondo. Questa maggiorazione è di 96,90 euro per ogni figlio a partire dal terzo, ma solamente per famiglie con un ISEE fino a 17.090 euro.

L’importo della maggiorazione diminuisce progressivamente, arrivando a 17,10 euro mensili per figlio in famiglie con un ISEE superiore a 45.575 euro. Le maggiorazioni per figli disabili variano da 91,20 euro in più al mese per ogni figlio con disabilità media, a 108,20 euro per disabilità grave, e fino a 119,60 euro per la non autosufficienza.

Per le famiglie numerose, con almeno quattro figli, è prevista una maggiorazione forfettaria unica di 158 euro al mese. Inoltre, se entrambi i genitori lavorano, l’Assegno Unico aumenta di 34,10 euro.