La pensione di reversibilità è quella prestazione che l’INPS riserva ai familiari di un pensionato deceduto. In genere è al coniuge che l’INPS assegna una parte della pensione del defunto. Ma in alcuni casi anche a determinati altri familiari, come i figli minorenni, i figli studenti, i genitori o i fratelli e le sorelle che rispettano determinate condizioni. E le normative prevedono anche la pensione di reversibilità per gli ex coniugi. parliamo di vedovi separati o divorziati dal defunto. Infatti tra i beneficiari dell’eventuale pensione di reversibilità ci sono spesso, insieme al coniuge superstite anche l’ex coniuge separato o divorziato.

naturalmente sono casi particolari che necessitano di particolari requisiti e condizioni.

“Buonasera, il mio ex marito, da cui mi sono separata nel 2020, è morto a febbraio 2023. Si era risposato con un’altra donna. Volevo sapere quali condizioni mi permettono, nel caso, di avere la pensione di reversibilità. Perché sono convinta che la legge stabilisce che tocca anche a me la reversibilità”.

Pensione di reversibilità per coniugi separati, come funziona la misura?

Il coniuge separato ha sempre diritto alla pensione di reversibilità, e nulla ostacola questo diritto se si parla di motivi che hanno portato alla separazione. Infatti il diritto alla reversibilità vale per separazioni con addebito, separazioni consensuali, giudiziali o senza addebito. Non è necessario nemmeno che la vedova o il vedovo prendesse l’assegno di mantenimento per poter godere dell’eventuale pensione di reversibilità. Questo diritto diventa inviolabile se il deceduto ha iniziato a prendere la pensione prima della separazione. E soprattutto, se l’ex coniuge non si è risposato a sua volta. Un vincolo questo che non riguarda il deceduto perché la reversibilità può finire anche all’ex coniuge pure di fronte a nuove nozze del deceduto. Per il coniuge divorziato invece, serve che un giudice abbia concesso a suo favore, l’assegno di mantenimento.

Pensione di reversibilità a entrambi i coniugi

Se il deceduto ha contratto due matrimoni e se l’ex coniuge non si è risposato, la reversibilità spetta a tutti e due i coniugi superstiti. In genere la percentuale di ripartizione della reversibilità tra due mogli di un marito defunto la stabilisce un giudici. Ed i fattori che tengono in considerazione gli ermellini in genere sono le durate dei rispettivi matrimoni ed il tenore di vita dei coniugi durante la loro unione. Naturalmente in caso di mancato nuovo matrimonio da parte del defunto, la reversibilità spetta interamente all’ex coniuge che rispetta le condizioni prima citate.

Come richiedere la pensione di reversibilità come ex coniuge

La pensione di reversibilità va richiesta all’INPS con procedura online tramite il sito dell’Istituto. Si può fare tramite Patronato oppure tramite il Contact Center INPS o con accesso all’area riservata INPS con SPID, CIE o CNS. Serve il codice fiscale e documento d’identità del richiedente e del defunto, il certificato di morte, lo stato di famiglia, il certificato di matrimonio, la sentenza di separazione o di divorzio e qualsiasi altra documentazione relativa a mantenimento, alimenti e così via dicendo. Se la pensione di reversibilità è contesa tra più beneficiari, come il caso di più coniugi superstiti, l’INPS può procedere a una liquidazione provvisoria. Il tutto in attesa della definizione della controversia da parte del giudice, che stabilirà le percentuali di ripartizione. Infatti possono essere presentate anche più domande di reversibilità, ognuna da parte del soggetto interessato alla sua parte.