Come deve essere indicata nella certificazione unica 2022 l’imposta di bollo eventualmente addebitate in fattura al committente?

L’imposta di bollo deve essere considerata alla stregua di un compenso o come spesa anticipata per conto del cliente?

La valutazione deve partire dall’assunto in base al quale l’obbligo di apporre il bollo sul documento è a carico del soggetto che lo predispone.

Detto ciò vediamo le possibili soluzioni.

La certificazione unica dei forfettari

Per l’indicazione dei compensi corrisposti ai contribuenti in regime forfettario, valgono le seguenti regole di compilazione della certificazione unica:

  • nel punto 6 della certificazione unica, nella sezione lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi, per i compensi corrisposti ai contribuenti in regime forfettario (codifica tipologia reddituale “A”), deve essere indicato il codice 24, ex codice 12 CU 2021;
  • i redditi esenti ovvero le somme che non costituiscono reddito, ad esempio, si pensi alle spese anticipate in nome e per conto, dovranno essere indicate nel punto 7 con il codice 22, ex codice 8 CU 2021.

Detto ciò, come deve essere indicata nella C.

U. l’imposta di bollo eventualmente addebitata in fattura al committente?

Il corretto inserimento dell’imposta di bollo

L’Agenzia delle entrate, nella Circ. AE 14 maggio 2021, n.5/E,  ha messo in evidenza che: sono considerati rilevanti ai fini del calcolo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi degli anni 2019 e 2020, i rimborsi spese (viaggio, vitto, alloggio, ecc.) addebitati in fattura al committente (cfr. circolare n. 58/E del 18 giugno 2001). Risultano assimilate a tali ipotesi anche le spese addebitate al cliente da parte dei professionisti per l’imposta di bollo di cui all’articolo 22 del d.P.R. n. 642 del 1972.

Sulla base di tale indicazione, la marca da bollo dovrebbe essere indicata in certificazione unica quale compenso.

L’alternativa potrebbe essere invece quella di considerarla quale spesa anticipata per conto del cliente, codice 22 punto 7 della CU.

Tuttavia, la valutazione deve partire dall’assunto in base al quale l’obbligo di apporre il bollo sul documento è a carico del soggetto che lo predispone.

La soluzione più estrema sarebbe quella di non indicare il bollo in certificazione unica. Considerato che il bollo è applicato in fattura in alternatività rispetto all’Iva e che al punto 4 della certificazione unica lavoro autonomo è specificato che: “nel punto 4 va indicato l’ammontare lordo del compenso corrisposto al netto dell’IVA eventualmente dovuta”.

Ad ogni modo, si rimane in attesa di un intervento chiarificatore dell’Agenzia delle entrate.